Paladino (Lusben) a DN: “Servono incentivi per ammodernare gli yacht in ottica green”

Le parole di Gianni Paladino di Lusben durante YARE 2024: "Bisogna far passare il messaggio che anche un bene di lusso come lo yacht può rispettare il concetto di risparmio energetico"

20 March 2024 | di Valerio Caccavale

La 14esima edizione di YARE, che si è svolta dal 13 al 15 marzo presso il distretto nautico toscano, ha ospitato oltre 120 comandanti internazionali ma anche aziende e cantieri esperti nel campo del refit and after sales dei superyacht. Tra questi c’era anche Lusben, che da oltre 60 anni si occupa della manutenzione e riparazione di grandi imbarcazioni.

Lusben è stata una delle prime realtà ad iniziare questo tipo di attività e con il passare del tempo è cresciuta, creando strutture all’avanguardia e affidandosi ad un personale qualificato. La sede di Viareggio è riconosciuta come centro di eccellenza per la costruzione e il refit di yacht di lusso. Per ampliare ulteriormente l’offerta di servizi, nel 2004 l’azienda ha acquisito un nuovo sito a Livorno così da essere in grado di operare su yacht di 120 metri di lunghezza.

Proprio nel corso di YARE, noi di Daily Nautica abbiamo intervistato Gianni Paladino, Sales Director di Lusben, che ci ha raccontato i nuovi sviluppi in particolare del settore del refit.

Durante la prima giornata di YARE avete organizzato una visita guidata rivolta ai comandanti nel vostro cantiere di Livorno: com’è andata?

In occasione del District Tour di YARE 2024 abbiamo avuto la possibilità di far conoscere ai comandanti i grandi investimenti realizzati in particolare nel cantiere di Livorno, che occupa una vastissima area e che grazie a questi lavori sta diventando una vera eccellenza della nautica internazionale sotto tanti punti di vista. Un esempio è la nuova buca che presto verrà consegnata all’interno dello stabilimento e che è la più grande che c’è in tutto il Mediterraneo.  

Durante il Captain’s SuperYacht Forum avete affrontato diversi temi legati all’ambiente. Quali sono le strategie da cui partire?

Rendere il segmento dello yachting più sostenibile è un percorso che vede ingaggiati tutti gli attori della nautica, dai cantieri che trattano barche nuove a chi si occupa di refit come Lusben. Ci sono in generale due strade che devono essere seguite in parallelo: la prima è quella incentrata sulla promozione di piccoli investimenti che contribuiscono ad ammodernare gli yacht, senza allo stesso tempo rendere l’investimento troppo invasivo, anche perché manca un supporto finanziario all’investimento. E qui arriviamo al secondo punto: bisogna promuovere a livello governativo delle misure che incentivino i cantieri, ma soprattutto gli armatori. a optare per un’alternativa più green.

Quali sono le richieste più frequenti e come fate a conciliarle con il concetto di sostenibilità?

Il nostro mestiere è quello di ascoltare le richieste dei clienti, ma siamo anche promotori di soluzioni innovative quindi abbiamo l’opportunità di proporre alternative sostenibili ed essere pionieri di una nuova cultura. Non è facile, però, perché gli armatori non sempre sono disposti a questo genere di cambiamenti, anche perché, come dicevo prima, non sono supportati da aiuti finanziari. Una delle richieste più frequenti degli armatori è quasi sempre il rifacimento degli interiors e, anche se partono da un’esigenza più estetica, questi lavori possono essere legati all’efficientamento energetico.

Bisogna far passare il messaggio che anche un bene di lusso come lo yacht può rispettare il concetto di risparmio energetico. Esiste tutta una serie di interventi legati al principio di non sprecare energia e che non riguardano solo la parte ingegneristica dei motori, ma anche quella della domotica di bordo, come i sistemi di illuminazione, i sistemi idrici e tutto ciò che fa parte dell’energy consumption. E’ vero infatti che noi possiamo produrre energia a maggiore efficienza, ma è altrettanto vero che possiamo produrre sistemi che consumano meno energia a parità di prestazioni.

 

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