La nautica italiana tra crisi e rilancio: parla il presidente di Ucina Albertoni

Albertoni ha poi fatto appello al Governo: “Abbiamo assoluta necessità di un confronto a tutto campo con il Governo e le istituzioni, a garanzia di una volontà comune di definire una vera politica nazionale per il comparto. È questo il presupposto su cui Ucina ha voluto convocare, per la prima volta, il 3 ottobre, giorno di apertura del Salone, l’Assemblea Generale della Nautica cui sono invitati a partecipare il Presidente del Consiglio e ben 10 ministri. Il programma elettorale sulla base del quale gli italiani hanno scelto questo Governo –ha sostenuto Albertoni- metteva al centro dello sviluppo l’impresa. Solo rispettando questo impegno si potrà recuperare competitività, cogliere importanti occasioni che nonostante tutto il nostro Paese ancora ha, recuperare Pil e conseguentemente gettito da quei settori che mostrano maggiore vitalità”. “Per una vera e condivisa politica di supporto al nostro settore –ha continuato il leader dell’associazione di categoria della cantieristica da diporto italiana- non servono aiuti straordinari di Stato, purtroppo storicamente indispensabili e costosi in altri comparti , ma un programma innovativo . Sono vitali -ha elencato Albertoni- la creazione di una rete dei porti turistici, una politica fiscale per ridare competitività al sistema nautico nazionale, l’assegnazione al diporto di parte delle aree militari dismesse, regole comuni fra le Regioni per il rilascio delle concessioni demaniali, la riforma del Regolamento di sicurezza, l’inserimento del turismo nautico fra le politiche turistiche, l’adozione del Protocollo per la nautica sostenibile in tutte le riserve marine, la semplificazione amministrativa dei trasporti eccezionali e del regime delle navi da diporto, un progetto nazionale per portare il mare nelle scuole e la formazione per i cassaintegrati che non ci faccia perdere la nostra più importante risorsa, la manodopera specializzata”.
Per concludere il suo lungo intervento, Anton Francesco Albertoni ha sottolineato le prime iniziative adottate dall’escutivo nazionale per sostenere il settore nautico: “Ci è stata finalmente annunciata -ha detto il presidente di Ucina- l’emanazione di una nuova Circolare sul leasing nautico italiano che rimetterà finalmente in moto questo strumento finanziario essenziale al nostro sviluppo, da tempo paralizzato a causa di incertezze interpretative e del contenzioso che ne era scaturito. Finalmente, soprattutto, l’erario cesserà di perdere milioni di IVA a beneficio delle casse francesi. Lo stesso dico per il testo proposto in Commissione Senato sulla riforma della legislazione in materia portuale, che accoglie una disposizione che prevede la destinazione alla nautica delle aree non utilizzate dei porti commerciali. È un altro segnale importante di cui siamo grati al presidente dell’8ª Commissione Lavori pubblici del Senato, Luigi Grillo. Siamo certi che si tradurrà in un formidabile volano economico, sia per le Autorità portuali sia per le nostre città costiere. Basti dire che secondo il Censis ogni 4 barche si genera 1 posto di lavoro, mentre il moltiplicatore del reddito per la nautica è di 4,5 euro per ogni euro investito, il più alto di tutto il cluster marittimo”, ha concluso Albertoni.
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