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Fatemi capire….adesso che il Salone di Genova ha raggiunto il punto piu’ basso della sua storia, con Azimut/Benetti e Perini e molti altri cantieri fuori dai giochi…..adesso che sono stati dimezzati i giorni di mostra….adesso che la situazione economica e’ quella che e’…..proprio adesso andiamo a raddoppiare l’evento invece di cambiare posto e organizzazione?!?!?! Che bella italianata…proprio una genialata…. ma non vi bastano i segnali che l’evento dove e’ e come e’ NON FUNZIONA?!?!!? E chi paga? Bravi, proprio bravi…
Beh,non è un raddoppio, è un cambio di data e di formula e non è poco. Non cambia la città perché le alternative reali con un vero padiglione fieristico sul mare, un marina collegato non esistono in Italia e Milano non è una opzione realistica per il trasporto delle barche.
La logica a questo punto dovrebbe essere quella di effettuare il prossimo Salone a primavera saltando ( per la troppa vicinanza temporale) quello di autunno anche se attualmente previsto.
Se dobbiamo cambiare cambiamo quindi tutto dalla data in poi.
ma se non lo hanno ancora capito i signori della fiera di genova e di Ucina, devono investire sulla piccola nautica in quanto la grande nautica in Italia non esiste più e non potrà piu esistere fino a quando al governo ci sarà gente che pensa che chi ha una barca sia un evasore o uno ricco quindi aiutiamo la piccola nautica sia con una fiera decente che dia spazio ai piccoli cantieri non piccoli come dimensioni ma che costruiscono barche fino a dieci metri cioè da diporto e RIDURRE I COSTI perchè no si possono spendre 20-30 o 40 mila euro per una fiera sennò sarebbe meglio investirli in pubblicità e ricerca e innovazione quindi riduzione dei costi anticipare gli altri saloni e migliorare anche gli spazi espositivi. Per fare questo e mi dispiace dirlo basta andare al salone di dusseldorf e li capirete perchè la nostra nautica o meglio il nostro salone di genova comuncia a fare acqua. Spero che il nuovo consiglio di ucina abbia le idee piu chiare del vecchio consiglio e mi auguro che scendano coi piedi a terra altrimenti svalota sarà veramente la fine della nautica Italiana.
Se si vuole fare un coambio di rotta, si deve avere anche coraggio. Una volta il salone si faceva a febbraio, perché non ritornare a quel periodo.
Questo triste spettacolo specchio è della città che lo ospita, di gestioni della Fiera fallimentari che pagheremo noi cittadini liguri ed italiani con le tasse, nulla è dovuto da chi Fiera l’ha gestita negli ultimi 10 anni!!
Aspettiamoci quindi un’altro Flop di mancati guadagni per l’ente e per tutta la citta.
Ancora complimenti!
beh, quando chi viene accreditato a fare proposte per salvare la nautica è un avvocato/manager, a capo di un gruppo di proprietà cinese che oramai si regge sulla produzione di super-yacht… con quali esperienze e conoscenza della nautica (parlo di quella vera, fatta di qualche migliaio di piccole imprese, e non quella “farlocca” dei mega-yacht) poi tutte da verificare…
anche io ritengo che sia davvero una genialata, fare una edizione 2015 a sei mesi di distanza da quella 2014, con conseguente raddoppio di oneri (economici e di impegno)… bah…