L’intervento di Albertoni: difendiamo il nostro Salone Nautico!

Il presidente di Ucina in una lettera aperta chiama il comparto nautico (e i media) in difesa del Salone di Genova: “l’unione fa la forza”, il senso delle parole di Albertoni.

17 May 2012 | di Redazione Daily Nautica

Pubblichiamo in toto l’intervento di Anton Francesco Albertoni, presidente di Ucina Confindustria Nautica, in relazione allo stato di salute del Salone Nautico Internazionale di Genova in questo 2012, quinto anno di una crisi di settore che non sembra intenzionata a dare tregua.

 

«Si sono rincorse in questi ultimi giorni le più diverse notizie sullo stato di salute del Salone Nautico Internazionale di Genova. Prima di trattare lo specifico argomento, vorrei dedicare qualche riga al ruolo e all’attività dell’Associazione che ho l’onore di presiedere. Ucina Confindustria Nautica è l’associazione nazionale di Confindustria senza fini di lucro che rappresenta l’industria della nautica da diporto ed opera per lo sviluppo del settore e del turismo nautico.

 

Rappresenta oltre il 90% del fatturato dell’industria nautica nonché tutta la filiera della nautica da diporto raggruppata nei settori della produzione, del commercio e dei servizi ed è costantemente impegnata in progetti finalizzati al sostegno della competitività delle aziende del settore, sia a livello nazionale che internazionale, partecipando con propri rappresentanti negli organi di indirizzo politico internazionale a livello mondiale di Icomia e a livello europeo di Ebi-European Boating Industry; a livello nazionale, sedendo nel Consiglio direttivo del Comitato Fiere e Industria di Confindustria. L’attività di rappresentanza e confronto con le Istituzioni, l’analisi e diffusione dei dati del comparto, gli studi sugli impatti territoriali del diporto, i progetti di ricerca sui temi della sostenibilità ambientale e dell’innovazione, i progetti di sostegno alla competitività attraverso l’organizzazione e la partecipazioni di eventi di promozione fieristica a livello nazionale e internazionale, la rete con le altre Associazioni del cluster nautico, i progetti di comunicazione per la diffusione della cultura del mare, sono alcune delle molteplici attività che vedono impegnata l’Associazione.

 

Ucina coorganizza con Fiera di Genova il Salone Nautico Internazionale di Genova e la collaborazione tra le due organizzazioni è attiva da oltre cinquant’anni. In questo arco di tempo si è creata e governata la grande crescita dell’industria nautica italiana e, conseguentemente, del Salone che è arrivato ad essere il più grande ed importante salone nautico del mondo perché capace di rappresentare con completezza l’interna industria nautica. La kermesse genovese è l’unico evento internazionale, globale, che la città di Genova ospita ogni anno e in 52 edizioni ha creato sul territorio centinaia di milioni di euro di indotto.

 

Il momento è il più difficile in assoluto nella storia del comparto, che tra il 2008 e il 2011 ha ridotto il suo fatturato e la forza lavoro correlata di oltre il 50% con un mercato italiano che ha perso fino all’ 80 %. Per questo non si devono criticare quelle aziende che cercano di trovare soluzioni per risparmiare. Allo stesso tempo Ucina ha il dovere di salvaguardare gli investimenti di quelle aziende che ancora hanno risorse da investire e capacità di garantire il mercato. Per Ucina le manifestazioni fieristiche non sono dei prodotti per fare business, bensì strumenti per supportare il business delle aziende del comparto. Ucina accompagna le proprie aziende alle fiere di tutto il mondo, selezionandole tra le più competitive ed importanti per mercati o settori di riferimento. E in questa direzione si deve vedere la costante attività di stimolo esercitata su Fiera di Genova per il miglioramento degli standard qualitativi del quartiere e della manifestazione genovese. Sono più che convinto inoltre che tutte le iniziative di esposizione di prodotti fuori dal Salone, concomitanti all’evento, non solo rischiano di creare una distorsione dello stesso, ma soprattutto espongono il cliente visitatore a confusione e disorientamento. Tante volte si è sentito dire che il Salone potrebbe andare via da Genova.

 

Attenzione perché questa volta il rischio è reale: diverse città italiane si sono attrezzate per ospitare grandi eventi legati alla nautica, ed altre, collocate in aree strategiche al centro dell’Europa e con bacini d’utenza assai interessanti per diverse categorie di espositori, potrebbero, anche grazie ai loro poli fieristici all’avanguardia, candidarsi quali sedi alternative.

 

È questo ciò che vogliamo?

 

Anton Francesco Albertoni

presidente Ucina

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4 commenti

  1. Ferdi says:

    Sono d’accordo con Armando: noi genovesi siamo così, e purtroppo così i ns politici che ci rappresentano (per ora…) – I turisti ci danno solo fastidio: la ns città vive grazie al porto, che è la nostra ricchezza, sentivo e sento ancora dire dai nostri grandi politici (caso vuole di sinistra). Peccato che in Porto i grandi cantieri genovesi si stiano spostando a Marsiglia, Fincantieri chiude, le multinazionali scappano!!! Complimenti grandissimi politici! Ecco il risultato! Peccato che i vs elettori siano ora disoccupati o cassa integrati….
    Io credo invece che il turismo possa ricoprire un ruolo importante, grazie alla bellezza della ns città e alle nostre coste, soprattutto così naturalmente predsposte al diporto: ma solo se tutti lo vogliamo. Vi possibile che i liguri siano così gelosi dei loro posti? E’ normale andare a cena in un ristorante e avere la senzazione di rompere le palle?
    Credo invece che in questo senso la Fiera abbia colto il punto e stia organizzando, finalmene, con eventi collaterali extra salone, sia per i turisti che per gli espositori.
    Relativamente ai costi della Fiera non entro nel merito, xchè non li conosco.
    Però credo che mentre le istituzioni sono a guardare, ucina si stia sbattendo molto per il comparto nautico.
    Il salone è una ricchezza per la città, dovremmo capirlo tutti….. a partire da ‘sti politici, i ristoratori e …. i vigili urbani .. !!!!!!!!
    scusate il mix di idee…

  2. armando tommei says:

    Ho vissuto in prima persona la fuga delle industrie subacquee dal salone di Genova, oramai tanti anni or sono. Da allora non ho più partecipato, come espositore s’intende, al nautico. Nelle parole del Sig. Amaducci vedo con dispiacere che i problemi sono sempre gli stessi. Abito a Genova, conosco bene la città. Alle parole alberghi, ristoranti, taxi vorrei aggiungere anche vigili urbani che si sguinzagliano per catturare quei pericolosi malviventi che parcheggiano fuori dalle aree previste.
    I genovesi, purtroppo, si sono abituati a questo malcostume. Gli stranieri un po meno. Ho fatto fiere in parecchie città italiane ed uropee. Ho partecipato al Dema di Las Vegas. Non ho mai trovato situazioni come la nostra.

  3. charly 1000 says:

    data l’introduzione pensavo che poi il Sig. Alberoni avrebbe trattato l’argomento.
    Invece, a parte gli elogi all’Ucina, non ho letto niente di concreto.

  4. Manlio Amaducci says:

    Occorre chiedere al sig Albertoni che faccia la stessa domanda a:
    – chi si inventa ed organizza le condizioni vessatorie per la partecipazione al salone.
    – chi crede di poter continuare ad alloggiare espositori in un girone dantesco al caldo soffocante o alla pioggia mista al guano dei gabbiano.
    – ai suoi concittadini gestori della ospitalità (alberghi ristorano, taxi) che per quella settimana raddoppiano/triplicano i prezzi, tanto arrivano i gonzi.
    Cominciate a provvedere a queste cose, e poi noi torneremo a metterci le mani in tasca, se ne avremo ancora.

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