Le vele recuperate di Rivelami protagoniste del tour mondiale del Vespucci
Silvia Ronchi di Rivelami a DN: "Per realizzare i numeri richiesti dal tour mondiale abbiamo recuperato circa 9000 mq di vele"
Silvia Ronchi di Rivelami a DN: "Per realizzare i numeri richiesti dal tour mondiale abbiamo recuperato circa 9000 mq di vele"
L’Amerigo Vespucci ha da poco terminato il tour che l’ha visto ambasciatore dell’eccellenza italiana nel mondo e, mentre si gode un periodo di meritato riposo e “messa a punto” all’interno dell’Arsenale militare della Spezia, vi portiamo a conoscere una delle preziose realtà artigianali del nostro Paese, selezionate per accompagnare il viaggio del veliero più bello del mondo e per dare lustro al saper fare italiano.
Silvia Ronchi, imprenditrice artigiana con la passione per il mare e la sostenibilità, con il suo marchio Rivelami restituisce nuova vita alle vele dismesse delle imbarcazioni, creando attraverso ingegno, tecnica e soprattutto creatività, prodotti di qualità, belli da vedere, sostenibili e con una storia che sa di regate, navigazioni e viaggi. A Silvia è stato affidato il compito di realizzare alcuni dei gadget rappresentativi del tour mondiale del Vespucci. Noi di Daily Nautica l’abbiamo intervistata.
Silvia, che emozione è stata essere scelta per rappresentare con i tuoi prodotti l’eccellenza del made in Italy all’interno del tour mondiale?
Siamo stati molto fieri e onorati. Essere scelti per noi è stato davvero un punto di orgoglio. Veicolare l’eccellenza italiana nel mondo anche attraverso i nostri prodotti è stato emozionante.
Tutti i vostri prodotti sono realizzati interamente a mano. È stata una bella sfida?
Sì. Per realizzare i numeri richiesti dal tour mondiale abbiamo dovuto reperire tantissime vele. Abbiamo fatto un conteggio e siamo arrivati a circa 9000 mq di vele recuperate. Per realizzare le borse abbiamo utilizzato vele in nylon, più leggere, mentre tutti i segnalibri sono stati realizzati con vele più pesanti, quelle dei maxi-yacht che garantivano la rigidità necessaria. Il tutto è stato rigorosamente realizzato a mano e stampato da stampatori italiani locali.
Ovviamente abbiamo dovuto chiamare dei rinforzi, perché la nostra è una realtà molto piccola e non avremmo mai potuto far fronte da soli ai numeri richiesti, per cui abbiamo messo su una bella squadra e ci siamo imbarcati in questa avventura che ci ha tenuti impegnati per circa un anno. Fortunatamente avevamo già molte vele a disposizione, per cui abbiamo subito comincavevamo tirato dei cavi da una parte all’altra del capannone dove abbiamo il laboratorio. Lì tendevamo tutte le pezze, le lavavamo a macchina – a mano sarebbe stato impossibile – e le stendevamo. Ci sono stati dei giorni in cui il laboratorio sembrava una lavanderia, con i ventilatori accesi per permettere ai tessuti di asciugare in fretta. Insomma, è stato un lavoro notevole.
Le vostre shopper, in ogni tappa, sono state utilizzate anche per contenere gli omaggi alle autorità e sono state quindi un omaggio anch’esse.
Sì, siamo stati onorati, perché per noi ha voluto dire riconoscere il valore del nostro prodotto. Un’altra parte è stata messa in vendita e ora si trova disponibile sul sito del tour.
Silvia, un’ultima domanda. Perché hai scelto di realizzare un’attività mettendo al centro proprio le vele riciclate?
Ho sempre avuto la passione per i materiali e quando mi sono accorta che il tessuto delle vele era un materiale molto interessante, molto durevole, che in alcuni casi aveva un ciclo di vita per l’utilizzo principale molto breve, mi sono lasciata affascinare da questo mondo. Il mare per me è sempre stato una grande passione.
Argomenti: vela