Microsoft e FIV insieme per una "navigazione" sicura: la parola a Croce

Presidente, siamo vicini a Zena, quindi ci sentiamo autorizzati a fare i genovesi: ci dica subito quanti soldi Microsoft ha investito nel progetto.
<<Impossibile quantificarlo, perché non abbiamo parlato di cifre. Ve lo posso assicurare, non sto cercando di nascondere nulla. Ci forniranno vele, corsi di internet per i ragazzi, magliette e altri gadget. Dal canto nostro apporremo il brand Microsoft sulle vele dei 555 e dove ci sarà possibile farlo>>.
E’ più pericolosa la navigazione marina o quella internettiana secondo lei?
<<Il mare, concretamente, sa essere pericoloso, ma i bambini, grazie alle scuole di vela, sono seguiti da istruttori e aiuti per tutto il tempo in cui restano in acqua. Su internet mi sembrano un po’ abbandonati a sé stessi. Non mi risulta che esistano degli “istruttori di navigazione sicura in internet”: ed ecco il nostro progetto. Sensibilizzare i giovani, fin dalla tenera età, su ciò che si può e ciò che non si può fare in rete. Se sbagli in mare, scuffi. Su internet, si può rischiare grosso>>.
E lei, classe 1945, se la cava bene in rete?
<<Sarò onesto: per niente. Il mio rapporto con il computer si limita alle conoscenze di base. Mandare una mail è un’impresa, figuriamoci utilizzare Facebook, Messenger, o altre diavolerie. A volte credo di essere rimasto attardato, in un mondo dove la prima parola pronunciata dai bambini rischia di diventare “www” anzichè “mamma”>> .
Microsoft interverrà anche sul sito della Federvela e sul suo profilo Facebook?
<<Credo proprio di si. Noi ci occuperemo di avvicinare ulteriormente i giovani alla vela. Ho in mente di portare dei simulatori meccanici di vela in tutte le più importanti città italiane. Un modo di approccio alla vela molto “soft”: soft, perché se scuffi in mare, ti bagni. Se ti succede in Piazza del Duomo, almeno te ne torni a casa asciutto!>>.
(Nella foto, Carlo Croce e Silvia Candiani)
Eugenio Ruocco
Argomenti: Daily Nautica
