15 luglio 2025

Lo Yacht Club Italiano celebra i 90 anni della plurivittoriosa barca da regata Aria

15 luglio 2025
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Una novantina i selezionatissimi ospiti, esponenti del mondo velico e delle istituzioni, hanno potuto vivere una serata unica all'insegna della storia e della passione per le tradizioni navali

Una novantina i selezionatissimi ospiti, esponenti del mondo velico e delle istituzioni, hanno potuto vivere una serata unica all'insegna della storia e della passione per le tradizioni navali

4 minuti di lettura

Venerdì 11 luglio, presso lo Yacht Club Italiano di Genova, si è tenuto il gala party organizzato per celebrare i 90 anni di Aria, storica imbarcazione a vela appartenente alla Classe degli 8 Metri Stazza Internazionale che nell’arco della sua storia ha fatto base all’Argentario, a Napoli, in Francia, a Trieste, a Gaeta, a Fiumicino e sul Lago di Garda e che dal 2023 issa orgogliosamente il vessillo dello Yacht Club Italiano, eletto suo nuovo porto di armamento.

Una novantina i selezionatissimi ospiti, esponenti del mondo velico e delle istituzioni, che hanno potuto vivere una serata unica all’insegna della storia e della passione per le tradizioni navali. Tra questi Roberto Costaguta, nipote del fondatore del cantiere che costruì Aria, l’assessore allo Sport della Regione Liguria Simona Ferro, il presidente FIBaS e Officine dell’Acqua Paolo Sivelli e il presidente AIVE Gigi Rolandi.

La storia di Aria

Aria è scesa ufficialmente in acqua il 2 gennaio 1935 presso il Cantiere Costaguta di Genova Voltri, fondato a fine Ottocento dai fratelli Ugo e Attilio Costaguta. Costruita in fasciame di mogano su ordinate di acacia, con la coperta in sitka-spruce, ha una lunghezza di 14,30 metri, un armo velico a sloop bermudiano in grado di esporre al vento circa 75 metri quadrati di velatura ed è priva di motorizzazione. Il suo primo armatore è stato il genovese Benedetto Bruzzo e tra gli ex proprietari figura il marchese Francesco Spinola. Dal 1998 appartiene all’armatrice bolognese Serena Galvani Seràgnoli, discendente del fisico Luigi Galvani, che la ritrova abbandonata, vetroresinata e trasformata in barca da crociera sull’isola di Favignana, in Sicilia.

Dopo averla acquistata, la trasferisce in Toscana, presso il Cantiere Navale dell’Argentario di Porto Santo Stefano, per sottoporla ad un restauro filologico che le consentirà di vincere numerose regate, tra cui il Campionato Europeo 1999 e l’America’s Cup Jubilèe di Cowes. Interminabile poi la serie di podi conquistati a Gaeta, Napoli, Imperia, Trieste e, in Francia, a Cannes, La Baule e Noirmoutier-en-l’Île. Aria è stata e continua ad essere un vero e proprio monumento galleggiante, che nel corso degli anni ha ricevuto premi e riconoscimenti anche dallo Yacht Club de France, dal CONI e da Assonautica.

Una serata indimenticabile

Improvvisamente lo Yacht Club Italiano piomba nel buio. Silenzio tra gli ospiti. Assente anche Aria. E poi ecco che parte a tutto volume “We will rock you” dei Queen, mentre un faro illumina l’ingresso del porticciolo Duca degli Abruzzi, dove la barca avanza trainata in banchina con a bordo Serena Galvani e Roberto Costaguta. Una volta a terra l’armatrice viene accolta dal presidente dello Yacht Club Italiano Carlo Cameli, che le porge 90 rose rosse. Le consegna anche il guidone YCI Heritage, riservato alle barche di importanza storica, ringraziandola pubblicamente sia per la sua opera di custode del patrimonio marittimo che per l’attività di riordino della biblioteca sociale. È solo una delle sorprese scenografiche realizzate nel corso della serata.

Gli ospiti sono stati fotografati all’interno di una cornice dipinta con i colori della chiglia di Aria e alle signore è stata offerta in omaggio una pianta di tillandsia, detta anche “pianta dell’aria” perché si nutre solo dell’umidità ambientale. Un cortometraggio ha ripercorso in forma grafica animata la storia novantennale della barca e preceduto le videointerviste ai grandi velisti che l’hanno timonata, come Pietro d’Alì (presente alla serata), olimpionico Star e randista di Luna Rossa alla Louis Vuitton Cup del 2000, Mauro Pelaschier, indimenticato timoniere di Azzurra 1983, Cino Ricci, skipper di Azzurra, e Roberto Ferrarese, timoniere di tre campagne di Coppa America. Gli attori Monica Guazzini e Paolo Massaria hanno invece letto brani tratti dal libro “Tu ed io” di Serena Galvani, mentre a Giulio Guazzini, giornalista e amico della Galvani, è stato affidato il compito di presentare l’intera serata.

La mostra e il gran finale

Una mostra dal titolo “I Pittori d’ARIA” ha esposto, tra gli altri, i dipinti dell’imbarcazione realizzati da Allan O’Mill, Benoit Leman, Carolina Italiani, Luca Ferron e Emanuela Tenti, oltre al Certificato di Stazza originale reperito presso gli archivi del Reale Yacht Club Canottieri Savoia di Napoli. E poi i ricordi di chi ha accudito e amato questa barca, come il maestro d’ascia genovese Mauro Balanzoni, il foulard celebrativo e le portate dedicate a Napoli e a Genova, le due città dove ha sostato di più. Per concludere è stata presentata un’enorme torta con i colori del mare e 90 candeline, spente da tutti gli ospiti mentre suonava “Happy Birthday” dei Queen, a cui sono seguiti brindisi, dj set di Robertino fino a tarda notte e gran finale con il pezzo “The Show Must Go On”, perché i titoli di queste canzoni hanno sempre interpretato alla perfezione non solo i passaggi della vita di Aria ma anche quelli della sua inarrestabile e determinata proprietaria.

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