03 febbraio 2024

Ormeggi abusivi nel porto di Lipari: la bonifica della Guardia Costiera

03 febbraio 2024
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La Guardia Costiera di Lipari ha coordinato le indagini e la bonifica del porto isolano, dove i fondali erano pieni di corpi morti e catenarie non autorizzati per gli ormeggi abusivi

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La Guardia Costiera di Lipari ha coordinato le indagini e la bonifica del porto isolano, dove i fondali erano pieni di corpi morti e catenarie non autorizzati per gli ormeggi abusivi

2 minuti di lettura

Un’indagine della Guardia Costiera di Lipari, coordinata dalla Procura di Barcellona Pozzo di Gotto, ha portato alla scoperta nel porto isolano di Marina Corta di una serie di corpi morti e catenarie, ovviamente non autorizzati, per gestire gli ormeggi abusivi. Il fondale è stato bonificato dalla Guardia Costiera, che ha raccolto tonnellate di rifiuti.

Con l’ausilio del terzo Nucleo Sub della Guardia Costiera di Messina sono state rimosse numerose opere depositate in maniera abusiva nei fondali del porto, tra cui blocchi di cemento collegati ad una serie di catenarie, utilizzati come sistemi di ormeggio abusivo da società operanti nell’isola.

A trarne beneficio, in modo illecito, per lo stazionamento delle rispettive imbarcazioni, erano infatti prevalentemente società locali operanti nel settore nautico che si erano “create” in modo autonomo quanto abusivo i loro ormeggi privati.

Le società individuate come utilizzatrici degli ormeggi abusivi sono state tutte denunciate all’autorità giudiziaria competente per i reati di occupazione abusiva di demanio marittimo ed inosservanza delle norme sulla sicurezza della navigazione.

Oltre ai risvolti giudiziari, l’operazione condotta dalla Guardia Costiera siciliana ha avuto un importante beneficio ambientale per il fondale del porto di Lipari. L’intervento dei sommozzatori della Guardia Costiera di Messina ha infatti permesso di restituire all’uso pubblico 4.800 mq di specchio acqueo e di rimuovere dai fondali ben 27 tonnellate di rifiuti, grazie all’ausilio di palloni autogonfiabili che hanno riportato in superficie i pesanti blocchi di cemento utilizzati come corpi morti.

 

Video: Guardia Costiera

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