“Altair”, il romanzo con cui Davide Amante raggiunge la linea dell’orizzonte – La nostra intervista

“Altair” di Davide Amante è uno tra i libri di mare più venduti in Italia. Ora è alla sua terza edizione. L’intervista di Liguria Nautica all’autore

Navigare a vela con Altair era per me essenzialmente il desiderio di raggiungere la linea dell’orizzonte. Nel viaggio verso quella linea avevo trovato la mia appartenenza al mare, al vento e ai cieli“. Così Davide Amante parla della sua barca Altair, che è anche il titolo del suo romanzo divenuto un “caso editoriale” essendo uno dei libri di mare più venduti in Italia.

“Altair” (320 pagine, 13 euro), che è ormai giunto alla sua terza edizione, è uscito originariamente nel 2011. Inizialmente edito da un piccolo editore (Leopard Publishing), il titolo è poi passato nel 2016 a DMA Books, realizzando numeri molto significativi per il mercato italiano: oltre le 100 mila copie grazie alle vendite online e nelle librerie specializzate.

Nato come diario di bordo di una navigazione in solitario di 9 mesi su un’imbarcazione a vela di 37 piedi (12 metri circa), “Altair” coniuga in modo del tutto originale un rendiconto di navigazione a vela, la storia di un rapporto con il mare, la natura e gli animali marini e una ricerca personale sul senso e sul significato della vita.

Nel romanzo l’autore affronta tutti gli aspetti  della navigazione in solitario, inclusi diversi consigli tecnici (per esempio l’ancoraggio dall’appennellaggio all’afforco, dalla gestione della velatura alla preparazione della barca, alle tecniche di navigazione con mare formato).

L’autore è stato, fra le altre cose, fondatore di un centro di ricerca sui delfini, da cui dopo qualche anno dalla fondazione si è staccato. Altair indaga pertanto il mondo dei cetacei, offrendo originali e interessanti interpretazioni, soprattutto di carattere comportamentale Nel romanzo, tutt’ora utilizzato da centri scientifici e giornalisti per la qualità e l’accuratezza dei contenuti, vi è anche la storia, ricca di ironia, della fondazione del centro di ricerca sui delfini.

Altair è un romanzo particolarmente moderno nella sua ricerca di un rapporto con il mare e il rispetto della natura. Le osservazioni dell’autore traggono spunto da dialoghi e storie vere con i vecchi pescatori liguri e toscani. Tra esse spicca la Dea del mare, una figura raccontata da questi ultimi per spiegare la meteorologia nautica, raccontata dall’autore con una storia affascinante.

INTERVISTA CON L’AUTORE – DAVIDE AMANTE

Davide Amante è nato a Milano nel 1970. Oltre a “L’Affaire Casati Stampa” (2021), ha pubblicato “Il Guardiano delle Stelle – il viaggio di Anais insieme al vento” (2019) tradotto in sei Paesi, “Il Dossier Wallenberg” (2016), di cui l’edizione americana sta per diventare un film, “Altair” (2011).

LN – Davide Amante, “Altair” è uno dei libri di mare più venduti in Italia, giunto alla terza ristampa. Qual è stato il segreto del suo successo?

DA – Questo romanzo ha una forte carica poetica, porta il lettore davvero per mare, non solo in termini di navigazione, rotte e consigli pratici di marineria ma indagando anche lo spirito del mare.

Sebbene sia stato a tutti gli effetti il diario di bordo della mia navigazione in solitario nel Mediterraneo e verso le Azzorre, ho cercato di riportare la magia del viaggio e dei luoghi che ho vissuto. In particolare mi hanno affascinato i racconti dei pescatori del Tirreno e delle coste della Sardegna, con cui mi fermavo a parlare e che mi hanno rivelato un mondo molto più ampio di quello che siamo abituati a vedere.

Dunque, insieme alle annotazioni di navigazione ho cominciato a raccontare la vita del mare. Credo che il successo del romanzo sia dovuto proprio a questa particolare composizione che racconta ogni aspetto del mare. Insomma quell’orizzonte aperto e sconosciuto che ogni marinaio ha sempre cercato.

LN – Il libro nasce come un “diario di bordo” ma non risparmia consigli tecnici. Quali sono le destinazioni dei suoi viaggi in barca?

DA – La barca era stata attrezzata per affrontare condizioni impegnative, considerando che sarebbe stata governata in solitario. Ho percorso quasi tutto il Mediterraneo e oltre fino alle Azzorre. Le navigazioni più impegnative, sia in termini di vento che in termini di onde, correnti e carteggio sono proprio quelle del Mediterraneo, dove spesso e specie in inverno i venti sono violenti, relativamente veloci a formarsi e l’onda è ripida e aggressiva.

L’imbarcazione, un 37 piedi, era preparata in ogni dettaglio per affrontare queste condizioni ma ciò non toglie che ho incontrato situazioni davvero faticose, parliamo di venti oltre i 50 nodi nelle Bocche di Bonifacio, nel settore di Alboran e nel Sud della Sardegna. La mia era una navigazione con frequenti ancoraggi, alcuni dei quali in zone poco ridossate ed estremamente complesse. Ho cercato di sintetizzare nel romanzo queste esperienze, anche da un punto di vista tecnico.

LN – Lei è stato tra i fondatori di un centro di ricerca sui delfini. Cosa le ha lasciato questa esperienza?

DA – E’ stata un’esperienza bellissima e intensa. I cetacei sono mammiferi molto più vicini a noi di quanto si creda. Ho imparato molto da loro soprattutto dal punto di vista comportamentale.

Lo scopo di un centro di ricerca sui delfini dovrebbe essere di approfondire la conoscenza scientifica e comportamentale di questi animali e assicurare adeguati programmi di protezione e salvaguardia. Nel mio caso, l’obbiettivo era di fare una mappatura generale del Mediterraneo per ottenere dati concreti sulla presenza dei cetacei, sulle loro rotte e spostamenti. Perciò, in navigazione, non mi limitavo ad osservarli ma li seguivo e interagivo con loro per giorni e notti.

Ho scoperto una vita incredibile, fatta di empatia, collaborazione, dialogo, che poi ho raccontato nel romanzo. Forse il momento più importante è stato quando proprio i delfini si sono accorti delle mie intenzioni di accompagnarli sulle loro rotte. Da quel momento sono stati loro a studiare me e ciò che facevo, avviando un vero e proprio rapporto fatto di movimenti armonici con il mare, in cui uscivano dall’acqua ruotando per osservarmi attentamente con gli occhi e rispondevano ad ogni mio movimento a bordo della barca.

Davide Amante al tavolo da carteggio

Tutto ciò naturalmente avveniva a volte in condizioni di mare calmo altre volte in condizioni davvero difficili, in cui ero costretto a forzare diverse velature e andature per poter mantenere aperto questo dialogo in movimento.

LN – Emerge forte anche il tema della “ricerca personale”. Qual è oggi il rapporto tra l’uomo e il mare?

DA – Il mare è selvatico e il Mediterraneo, come qualsiasi altro luogo del mare, è allo stesso modo selvatico. Qualsiasi donna e uomo messo su una barca a vela è un animale selvatico in equilibrio con gli elementi naturali. In questo c’è la nostra natura più intima, una verità che va oltre ogni epoca.

Il rapporto fra uomo e mare è un rapporto autentico, fatto di una continua alternanza di forza, fragilità, passione, desiderio, coraggio e paura. Fino a quando resteremo in contatto diretto con questi elementi potremo dire di essere vivi. Ogni altra cosa è transitoria. In mare si impara a rivolgere lo sguardo verso le cose importanti, a non perdere di vista ciò che è essenziale. Per questo non dovremmo mai smettere di rispettare il mare, allo stesso modo in cui il mare rispetta noi.

LN – Cosa ha imparato sul piano umano in tanti anni di navigazione?

DA – Il mare, attraverso la lentezza e la semplicità, mi ha insegnato molte cose. La più importante delle cose che ho imparato è lo spirito dal mare: non importa da dove parti, non importa dove sei destinato, non importa neppure la tua storia personale. Importa che tu stia andando. Importa che tu sia in movimento. Perché la vera sfida che abbiamo di fronte non è la velocità, la rotta migliore o la tecnologia. La vera sfida è la capacità di vivere l’attimo, di respirare il profumo del mare e sentire di essere nel luogo giusto al momento giusto.

LN – Quali saranno le sue prossime navigazioni? Ha in programma altri libri di mare?

DA – Sto pensando ad una traversata atlantica. Sì, ho in programma un altro libro di mare, probabilmente inizierò a scriverlo in autunno.

La copertina del libro

Altair

di Davide Amante

DMA Books, Milano, 2021 – terza edizione

Pagine: 320

Prezzo: 13,00 euro.

 

Giuseppe Orrù

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