BYD Group festeggia il 200° yacht passato allo scanner per il refitting
Il gruppo spagnolo si è specializzato nella scansione 3D delle imbarcazioni, a servizio del refitting e delle modifiche strutturali
Due scanner laser Faro Focus, in grado di raggiungere una precisione vicina al millimetro da distanze fino a trecento metri, e uno scanner Go!Spark ancora più accurato (fino a 0,05 mm). E’ la dotazione che lo studio spagnolo BYD (Bravo Yacht Design Group) sfrutta per passare “al setaccio” gli yacht.
Un lavoro iniziato nel 2004, che ha portato a completare l’analisi della duecentesima imbarcazione, lo yacht Lürssen Coral Ocean di 73 metri, preceduto dal lussuoso motoryacht Andrea di 45 metri, per un totale negli anni di oltre 2.500 metri lineari di scafo.
Utile in particolare quando si ha intenzione di dare avvio ad un’opera di refitting, la scansione permette anche di controllare la correttezza degli scafi delle barche a vela, oltre che di mappare gli interni delle cabine e degli altri spazi attrezzati. In tal modo il lavoro di smontaggio e di rifacimento viene di molto semplificato, potendo fare affidamento su misure incredibilmente corrispondenti a quelle della realtà.
“In genere – spiega l’architetto navale Tià Simó, manager con Raúl Gonzalo di BYD Group – eseguiamo circa venti differenti scansioni da diverse posizioni, ciascuna delle quali acquisisce circa 10,9 milioni di punti. Dopo l’elaborazione, l’ottimizzazione e l’eliminazione dei dati non utilizzabili, nonché dei punti ridondanti creati ad esempio dal sartiame, lo scafo di uno yacht a vela di 40 metri, come può essere il caso di Velsheda, si traduce in circa dieci milioni di punti”.
Oltre a Velsheda, passato allo scanner per rendere il suo scafo d’acciaio più simmetrico, il gruppo iberico ha analizzato anche lo scafo di carbonio della barca a vela da regata Jethou per allungarlo, il ponte superiore del cruiser di lusso Cocoa Bean di 74 metri per la posa in opera di una nuova vasca Jacuzzi e la poppa dello yacht Nostalgia di 47,5 metri per un’estensione.
“La scansione 3D – sottolinea Simó – è un lavoro estremamente qualificato, con una configurazione richiesta molto precisa per risultati accurati. L’apparecchiatura è portatile, quindi può essere eseguita ovunque si trovi la barca. Ma è la post-elaborazione che è fondamentale per ottenere un’immagine precisa e deve essere eseguita da un professionista”.
Il tempo di una scansione può variare da 30 minuti a 8 ore, a seconda di ciò che si intenda mappare, e l’unico limite per ora è la lunghezza dell’oggetto, che deve rientrare nella finestra di lettura dei laser di BYD Group, posizionabili fino a 330 metri di distanza per aumentarne il campo visivo.
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