30 giugno 2025

L’appello degli scienziati: “Il trattato Onu sulla plastica deve includere tagli alla sua produzione”

30 giugno 2025
Articolo riservato agli iscritti a DN Plus

Vuoi salvare articoli per un rapido accesso?

Sali a bordo della community DN Plus.

Per te, un'area riservata con: approfondimenti esclusivi, i tuoi articoli preferiti, contenuti personalizzati e altri vantaggi speciali

Accedi Registrati

Un gruppo internazionale di scienziati ha pubblicato un articolo che dimostra la necessità che il testo includa tagli obbligatori alla produzione di plastica come strategia essenziale per ridurre in modo significativo la sua minaccia all’ambiente

L’appello degli scienziati: “Il trattato Onu sulla plastica deve includere tagli alla sua produzione”

Un gruppo internazionale di scienziati ha pubblicato un articolo che dimostra la necessità che il testo includa tagli obbligatori alla produzione di plastica come strategia essenziale per ridurre in modo significativo la sua minaccia all’ambiente

4 minuti di lettura

Nel marzo 2022, in occasione dell’Assemblea ambientale delle Nazioni Unite UNEA-5.2, è stata adottata una risoluzione storica per sviluppare uno strumento internazionale giuridicamente vincolante sull’inquinamento da plastica, anche nell’ambiente marino. La conclusione dei lavori era prevista e auspicata per la fine del 2024 ma chiaramente si trattava di un argomento assai difficile da portare a termine in tempi brevi. La seconda parte della quinta sessione del comitato intergovernativo di negoziazione per sviluppare questo strumento internazionale sull’inquinamento da plastica si svolgerà quindi dal 5 al 14 agosto 2025 presso il Palais des Nations a Ginevra, in Svizzera.

Tagli obbligatori alla produzione di plastica

In vista dei negoziati delle Nazioni Unite, un gruppo internazionale di scienziati ha pubblicato un articolo che dimostra la necessità che il testo includa tagli obbligatori alla produzione di plastica come strategia essenziale per ridurre in modo significativo la sua minaccia all’ambiente. “Ridurre la produzione primaria di plastica (PPP) – sottolineano gli scienziati – è fondamentale per mitigare l’impatto ambientale e sulla salute. La definizione di obiettivi di riduzione efficaci richiede ulteriori ricerche per evitare di sottostimare i costi socioeconomici ed ecologici. Obiettivi scientificamente fondati e adattabili garantiscono una valutazione accurata e una sostenibilità a lungo termine”.

La durevolezza e la versatilità della plastica l’hanno resa uno dei materiali più utilizzati al mondo, con una produzione di oltre 500 milioni di tonnellate all’anno, un quantitativo che si stima triplicherà entro il 2060 se non verrà posto un freno legale internazionale. Una volta dispersa nell’ambiente la plastica si scompone infatti in minuscoli frammenti chiamati micro e nanoplastiche, che finiscono nel mare e all’interno dei suoi abitanti e quindi anche nel cibo che mangiamo e alla fine dentro di noi. Inoltre, è composta al 99% da combustibili fossili e gli scienziati stimano che, per rimanere entro la soglia di crescita della temperatura di 2°C stabilita dall’Accordo di Parigi, la sua produzione primaria debba essere ridotta tra il 12 e il 17% ogni anno.

Come affrontare il problema

La plastica è strettamente collegata a gravi sconvolgimenti del sistema Terra, tra cui il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità e gli impatti sulla salute umana. Lo studio conclude quindi che la prevalenza dell’inquinamento da plastica e la sua natura transfrontaliera richiedano una risposta internazionale, coordinata attraverso l’adozione di uno strumento giuridicamente vincolante a livello mondiale. Tara Olsen dell’Università di Copenaghen, coautrice della ricerca, afferma che “esiste una crescente letteratura che sottolinea l’importanza di garantire che il trattato globale sulla plastica includa misure che coprano l’intero ciclo di vita della plastica e dei suoi prodotti. Un elemento cruciale di questo mix di politiche – spiega – è la necessità di affrontare i crescenti tassi di produzione primaria di materie plastiche”.

In realtà esistono già alternative efficaci alla plastica monouso, studi su forme biodegradabili o composti fatti da sostanze differenti che ne limitano la percentuale di utilizzo. L’articolo cita infine un esempio positivo già avvenuto per una minaccia che sembrava impossibile da eliminare: il buco dell’ozono. Il Protocollo di Montreal del 1987 riuscì infatti ad eliminare le sostanze che distruggevano lo strato di ozono e funge così da esempio di accordo internazionale riuscito nel compito di arrestare una minaccia ambientale. Il suo successo fu dovuto all’aver stabilito un obiettivo giuridicamente vincolante ma anche parametri di riferimento e un meccanismo per una valutazione indipendente.

In ogni caso, durante i negoziati ONU svolti dal 25 novembre al 1° dicembre 2024 a Busan, in Corea del Sud, oltre 100 Paesi hanno dimostrato un forte sostegno a un obiettivo globale di riduzione della produzione di plastica. Bethanie Carney Almroth dell’Università di Göteborg, in Svezia, coautrice dello studio, dichiara che “prove inconfutabili dimostrano che i livelli di produzione di plastica non sono sostenibili e devono essere ridotti per proteggere le persone e l’ambiente. Includere obblighi globali di riduzione della produzione nel trattato sulla plastica – conclude – può fornire gli strumenti per raggiungere questo obiettivo”.

 

Fonte foto: Wikipedia

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato nel commento. I campi con * sono obbligatori.

Il lettore è responsabile a titolo individuale per i contenuti dei propri commenti. In alcun modo le idee, le opinioni, i contenuti inseriti dai lettori nei commenti ad articoli e notizie rappresentano l’opinione dell’editore, della redazione o del direttore responsabile.
Il lettore non può pubblicare contenuti che presentino rilievi di carattere diffamatorio, calunniatorio, osceno, pornografico, abusivo o a qualsiasi titolo illecito e/o illegale, né assumere atteggiamenti violenti o aggredire verbalmente gli altri lettori.
La segnalazione di eventuali contenuti diffamatori, offensivi o illeciti e/o illegali può essere effettuata all’indirizzo e-mail info@ligurianautica.com, specificando il contenuto oggetto della segnalazione attraverso link diretto. La redazione provvederà a verificare il contenuto e prenderà eventuali provvedimenti nel più breve tempo possibile.