10 giugno 2025

Architettura galleggiante: il futuro dell’abitare sostenibile sull’acqua

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Meyer Floating Solutions, azienda specializzata in architettura galleggiante, amplia gli orizzonti della progettazione sull'acqua

Meyer Floating Solutions, azienda specializzata in architettura galleggiante, amplia gli orizzonti della progettazione sull'acqua

4 minuti di lettura

L’architettura galleggiante, sinonimo di un abitare ancora poco esplorato ma assolutamente attuale data la percentuale di distese marine che ricoprono il nostro pianeta (circa il 70%) e soprattutto l’innalzamento del livello delle acque a seguito del cambiamento climatico, ha enormi potenzialità. Lo dimostra il lavoro di Meyer Floating Solutions, parte dell’omonimo gruppo finlandese storicamente specializzato in ingegneria e costruzioni navali, che nel 2021 ha acquisito ADMARES Marine, azienda attiva nel settore immobiliare galleggiante e delle infrastrutture offshore.

Gli ambiti in cui opera sono infatti molteplici e spaziano dalle residenze all’ospitalità alberghiera, dai luoghi di intrattenimento ai terminal, dai club nautici alle piattaforme di ogni tipologia, fino agli ospedali e agli impianti industriali.

Meyer Floating Solutions: chiavi in mano sull’acqua

Il team interno di specialisti in diverse discipline, con sedi in Finlandia e Italia (a Conegliano, in provincia di Treviso, ma con un ulteriore ufficio anche a Dubai), predispone e realizza progetti EPC (Engineering, Procurement, Construction) chiavi in mano di edifici galleggianti o su palaffitte. In qualità di general contractor, Meyer Floating Solutions si assume l’impegno dell’intero ciclo realizzativo di una architettura galleggiante, dall’ideazione e dall’ingegnerizzazione all’approvvigionamento dei materiali, fino alla costruzione e alla consegna al committente.

Perché optare per un’architettura galleggiante?

Optare per un edificio sull’acqua significa, oltre che approfittare della maggiore estensione del mare rispetto alla terra, avere accesso a posizioni geografiche privilegiate, con una visuale sul paesaggio di 360°. Ad esclusività e unicità, quindi alla privacy, si aggiunge poi la possibilità di stabilire un contatto ravvicinato e sensoriale con l’acqua. Ma le qualità sostanziali dell’architettura galleggiante risiedono nella maggiore libertà di progettazione e di ristrutturazione (senza vincoli di contesto urbano), nella possibilità di ricollocazione del costruito, nella capacità di tali sistemi di essere facilmente implementati e aggiornati in risposta a nuove esigenze funzionali e soprattutto nel ridotto impatto ambientale.

super pontoon meyer floating solutionsGli studi di fattibilità, di sviluppo e di progettazione di Meyer Floating Solutions si basano generalmente sull’autosufficienza dei sistemi architettonici, prendendo in considerazione la produzione di energia da fonti rinnovabili (sole e mare), l’utilizzo di pompe di calore che sfruttino l’acqua per fornire riscaldamento e rinfrescamento degli ambienti chiusi e, per le costruzioni “nomadi”, movimentazioni che non richiedano energia.

Tutto è studiato ovviamente in base al contesto “liquido”, considerando in primis i regolamenti marittimi e le normative costiere, e successivamente i nodi tecnici, come la distribuzione dei pesi, la necessaria robustezza delle strutture portanti, l’esposizione continua agli agenti atmosferici, la capacità di autosufficienza “off-grid”, le vie di accesso, la sicurezza (ad esempio antincendio e di salvataggio in mare), la funzionalità di utilizzo e il comfort delle persone. Nonché i vincoli di bilancio, differenti anche nelle priorità rispetto alle costruzioni sulla terraferma, e quelli culturali, che danno l’imprinting espressivo ad un’architettura galleggiante e la sua capacità di armonizzarsi con la natura e le eventuali preesistenze.

“Isole” costruite dall’uomo

Tra i progetti compiuti da Meyer Floating Solutions, forse il più conosciuto e premiato è la terrazza galleggiante dell’Hotel Burj Al Arab a Dubai, estensione a pelo d’acqua della riconoscibile vela in mezzo al mare. Costruita, trasportata via nave e assemblata in 11 mesi nel 2016, è una sorta di “ventaglio” di 10.000 mq (con ulteriori 5.000 mq coperti) che ospita un’area beach di oltre 1.000 mq e due grandi piscine, una di acqua dolce e una infinity salata.

Si aggiungono poi, tra le altre realizzazioni, la più grande villa galleggiante al mondo (6.000 mq, lunga 79 m, larga 23 m e alta 16 m), terminata nel 2019 e dotata di generatore di energia, trattamento delle acque reflue, produzione di acqua dolce, sistema di propulsione Rolls-Royce a 360°, e 9 residenze sull’acqua a Dubai, completate nel 2017.

oceaya construction meyer floating solutionsE’ in via di costruzione invece la piattaforma multifunzionale di intrattenimento Oceaya, che sarà consegnata quest’anno, mentre sono ancora in fase di progettazione una piscina galleggiante ad Amburgo ed un albergo a Cardiff (Inghilterra). Senza contare i tanti concept nel carniere dell’azienda, che dimostrano quante e quali variazioni possa avere il fascino del vivere sull’acqua.

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