Posidonia oceanica: una pianta, non un’alga!

Le praterie di Posidonia svolgono una funzione di vitale importanza per l’equilibrio degli ecosistemi e per la tutela della biodiversità. La loro progressiva e preoccupante riduzione costituisce un grave danno per tutto il pianeta

Sono la Posidonia oceanica e sono una pianta acquatica, endemica del mar Mediterraneo. Spesso, quando sono spiaggiata sulla riva, morta, annerita, talvolta maleodorante, gli uomini mi considerano un elemento di disturbo – “Che brutto, è pieno di alghe!” – e mi guardano infastiditi e contrariati.

PREZIOSA PER L’AMBIENTE

Ma io sono una pianta e svolgo una funzione importantissima per l’ecosistema rilasciando enormi quantità di ossigeno sia in mare che nell’atmosfera. Inoltre accolgo ed offro riparo ai piccoli avannotti di pesci, permettendone la crescita. Ospito e fornisco protezione a molte specie animali e vegetali, costituendo in tal modo un importante bacino di biodiversità.

Sono fondamentale anche per un’altra significativa funzione: proteggo le coste dall’erosione e svolgo un’azione di consolidamento dei fondali, perché smorzo la potenza delle onde limitando il loro impatto sulle coste. Proprio quello che l’uomo critica è ciò che consente alle spiagge di preservarsi. Le foglie che perdo durante le mareggiate si depositano sui litorali e li difendono dall’erosione e dalle mareggiate successive.

Mi riproduco sia in forma asessuata, tramite propagazione, come tutte le piante, sia per via sessuata, con la produzione di frutti rilasciati in mare che si fecondano e portano alla formazione di piccoli fiori, che generano semi denominati olive di mare. L’oliva di mare galleggia trasportata dalle correnti fino a schiudersi e ad espellere il seme che, fissandosi sul fondale, consente la nascita di una nuova piccola pianta.

La Posidonia rilascia enormi quantità di ossigeno sia in mare che nell’atmosfera

FRAGILE E INDIFESA

I benefici che apporto al pianeta sono degni di un colosso, eppure io sono delicata, non mi rigenero velocemente. Mi espando di pochi centimetri all’anno ed è impossibile per me rigenerarmi alla stessa rapidità con cui mi state distruggendo. Ciò significa che le praterie di Posidonia stanno scomparendo progressivamente perché l’azione antropica su di me è molto invasiva e violenta. Non solo a causa degli ancoraggi ma anche della cementificazione delle coste.

LA VOCE DEL SILENZIO

Io sono un bene prezioso per gli abitanti della terra e del mare e vorrei chiedere agli uomini di fare molta attenzione quando procedono all’ancoraggio delle imbarcazioni, monitorando bene il fondale per evitare di asportarmi.

È anche molto importante ricordarvi che la continua ed indiscriminata costruzione di edifici sulla costa e i ripascimenti delle spiagge alterano gravemente il mio habitat, ed influiscono sulle correnti marine che, a loro volta, modificano il tasso di sedimentazione. In questo modo mi soffocate e mi condannate a morte certa.

Io sono ossigeno, aiutando me aiutate voi stessi e tutto il pianeta!

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2 commenti

  1. Claudio Colombo says:

    Grazie Edoardo, messaggi come questo ci fanno capire che siamo sulla strada giusta. Il mare deve essere vissuto a 360° ma per farlo al meglio dobbiamo diventare tutti più consapevoli e rispettosi.
    Claudio

  2. edoardo fortis says:

    Buongiorno sonon un vecchio abbonato, articoli come questo, fondamentali per i nostri mari vanno ripetuti e diffusi ad ogni edizione di Daily Nautica, non stancatevi ci aiutiamo reciprocamente con le ancore e con la cultura vera del mare grazie agli autori!!! Edoardo Fortis

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