Transat CIC: Ambrogio Beccaria vince in Class 40 e Yoann Richomme in IMOCA

La flotta “superstite” della regata transatlantica Transat CIC ha iniziato ad arrivare a Newport (Usa) dal 6 maggio

10 May 2024 | di Francesca Pradelli

Otto giorni per gli IMOCA e undici per i Class 40: è il tempo impiegato dai primi velisti della Transat CIC, storica regata in solitaria “controvento” partita da Lorient il 28 aprile, per attraversare le circa 3.300 miglia dell’oceano Atlantico e tagliare il traguardo a New York.

A vincere fra gli IMOCA è stato un sorprendente Yoann Richomme a bordo di “Paprec Arkéa“, protagonista di una rimonta eccezionale “ai danni” del favorito Charlie Dalin. Secondo di classe il tedesco Boris Hermann su “Malizia Sea Explorer“, arrivato un paio d’ore dopo il francese e fino all’ultimo in corsa per il primo posto. A completare il podio Sam Davies su “Initiatives Coeur”.

Tra i Class 40, invece, vince Ambrogio Beccaria su “Alla Grande Pirelli“, tagliando la linea del traguardo (a 100 miglia dalla città di New York) alle 5:47 (ora italiana) di venerdì 10 maggio. Un successo arrivato dopo una regata molto sudata, che ha visto Ambrogio sempre nei primi tre della flotta e in testa a partire da metà percorso, con momenti di suspence nelle ultime centinaia di miglia degni delle corse più appassionanti e memorabili.

Il duello per il primo posto con Ian Lipinsky su “Crédit Mutuel”, infatti, è stato intenso, con bonacce, sorpassi, rimonte e addirittura fulmini atterrati a pochi metri da “Alla Grande Pirelli”. Un finale per niente scontato fino al taglio della linea d’arrivo. A completare il podio Class 40, oltre a Beccaria e Lipinsky, Fabien Delahaye su “Legallais Team Voile”.

Ho fatto proprio la regata che sognavo – ha commentato Beccaria – e speravo che andasse veramente così. Sapevo che sarebbe stata piena di insidie e volevo farla con lo spirito giusto. Non mi sono mai perso d’animo e ho dato tutto quello che avevo. È stata una corsa dura, la più difficile che ho fatto, ma è anche quella che forse ho gestito meglio. La The Transat è stata per me una gara completamente nuova: navigare fuori dagli alisei in realtà è stupendo, perché il meteo cambia in continuazione”.

Alberto Bona su “Ibsa“, secondo italiano in gara tra i Class 40, mentre scriviamo naviga ancora verso New York in quinta posizione, mentre Giancarlo Pedote, unico italiano in classe IMOCA, ha concluso la Transat CIC in 21esima posizione, dopo aver dovuto affrontare problemi di elettronica che gli hanno impedito l’uso del pilota automatico a pochi giorni dall’inizio della regata.

Questa 15esima edizione della Transat CIC ha avuto un meteo degno della sua fama, con due grandi depressioni caratterizzate da venti forti e mare formato che hanno spazzato la flotta sin dalla partenza e che hanno sollecitato uomini e mezzi, costringendone alcuni anche all’abbandono. Il tasso di ritiri è stato infatti importante, con 4 abbandoni su 13 Class 40 iscritti e ben 8 IMOCA su 33.

Ma dopo la prima settimana di rodeo, a partire dal 6 maggio parte della flotta IMOCA e i primi Class 40 si sono trovati frenati da una zona di transizione con venti molto deboli e instabili che, aggiunti alla corrente del Golfo che rimontava dai Caraibi, ha rimescolato le carte in tavola. L’arrivo a New York è stato in linea con le aspettative di questa regata speciale, con temperature molto basse, nebbia e buchi di vento snervanti. Ma con la soddisfazione di aver realizzato una grande impresa.

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