Relitto di un sottomarino della Seconda Guerra Mondiale identificato al largo della Norvegia

Il sottomarino era stato localizzato per la prima volta nella primavera di quest’anno, a 160 metri di profondità

6 November 2023 | di Paolo Ponga

Il relitto del sottomarino britannico HMS Thistle è stato ritrovato e identificato al largo della Norvegia. La scoperta è stata effettuata dai ricercatori dell’Istituto Norvegese di Ricerca Marina (IMR) e dai ricercatori del programma MAREANO, incaricati di mappare la topografia, la composizione del fondale marino e la biodiversità delle acque norvegesi. A riportare la notizia è stato l’istituto di ricerca, quindi i giornali scandinavi e poi la famosa emittente americana FOX.

Il sottomarino era stato localizzato per la prima volta nella primavera di quest’anno, a 160 metri di profondità, privo della torre. Dopo che il sonar aveva mostrato delle forme insolite sul fondo, era stato mandato un ROV a investigare ed era risultato chiaro il ritrovamento della carcassa di un sommergibile, meno ovvia la sua identificazione. Dopo diverse ricerche di archivio, l’ingegnere Kjell Bakkeplass aveva scoperto che al largo della contea di Rogaland, durante il secondo conflitto mondiale, erano affondati due sottomarini inglesi: l’HMS Thistle e l’HMS Oaxley. Di quale si poteva trattare? Le fotografie non sembravano poter fornire un’identificazione certa: mancavano troppi dettagli.

L’occasione è arrivata in ottobre, quando la squadra di MAREANO è passata vicino al sito, mentre si dirigeva per nuove ricerche sui fondali norvegesi della zona dello stretto di Skagerrak, tra la Norvegia, la Svezia e la penisola danese dello Jutland. Questa volta l’immersione telecomandata si è mossa seguendo gli studi d’archivio, andando a fotografare quei punti specifici del sommergibile in grado di rivelarne il nome in maniera certa. Il capo della spedizione, Kyrre Heldal Kartveit, è parso subito sicuro. “Siamo in grado di identificare il relitto come quello del Thistle – ha affermato in un’intervista – ma dovrà essere la Royal Navy a dare il giudizio definitivo”.

Un portavoce della Marina britannica ha poi spiegato che le immagini erano quelle di un sommergibile della classe T, quella del Thistle, l’unico di quel tipo affondato in queste acque. Allo scoppio del conflitto era un battello modernissimo, entrato in servizio solo il 4 luglio 1939. Era lungo 84 metri x 8,08 di larghezza e 5 di altezza, con un dislocamento di 1.090 tonnellate in emersione e 1.575 in immersione. Era dotato di due motori diesel da 2500 cv ciascuno, in grado di spingerlo fino a 15,25 nodi in superficie, con un’autonomia di 4.500 miglia marine. I motori elettrici da 1450 cv gli davano 9 nodi di velocità massima in immersione e una profondità raggiungibile testata di 300 piedi (91 metri). L’armamento era costituito da 6 tubi lanciasiluri esterni e 4 interni, oltre ad un grosso cannone da 102 mm (4 pollici). Il suo equipaggio era costituito, fra marinai e ufficiali, da 59 uomini.

Durante la primavera del 1940 al comandante Wilfrid Frederick Haselfoot fu ordinato di pattugliare le acque intorno a Stavanger e poi quelle della zona di Skudenes. L’Ammiragliato supponeva infatti che fosse imminente un attacco da parte della Germania nazista contro la Norvegia. Il 10 aprile 1940 il Thistle riuscì a comunicare via radio a Londra che aveva fallito un attacco con i siluri contro un sommergibile tedesco e poi scomparve per sempre. Che cosa era successo?

I due sommergibili nemici avevano effettuato un terribile e pericoloso gioco del gatto col topo, come rivelato dagli archivi della Kriegsmarine. Il Thistle aveva avvistato con il periscopio l’Uboat U-4 mentre navigava in superficie per ricaricare le batterie. Alle 16.04 del 9 aprile aveva lanciato sei siluri, che avevano tutti mancato il bersaglio. Sulla nave avversaria si erano resi conto dell’attacco, vedendo un ordigno passare a soli dieci metri dalla prua, e si erano immersi rapidamente, sentendo poi tre esplosioni non lontano dalla loro nave. Cosa fare?

Il comandante tedesco decise di rimanere sott’acqua, in agguato. L’avrebbe forse avuta vinta l’unità con le batterie più cariche o piuttosto quella con gli uomini dotati di nervi d’acciaio. Verso le due del mattino del 10 aprile il Thistle risalì in superficie per ricaricare le batterie e mandare il messaggio all’Ammiragliato, sperando che l’avversario se ne fosse andato. Il nemico, invece, era in agguato a quota periscopica. Alle 2.13 l’U-4 lanciò un primo siluro di tipo G7a che mancò il bersaglio e poi un secondo siluro magnetico G7e che colpì il bersaglio, affondando l’unità nemica. La sorte degli uomini del Thistle era ormai segnata per sempre. È disponibile un breve video del relitto qui.

 

Fonte foto: MAREANO – Institute of Marine Research

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