Squalo: eccezionali doti sensoriali

È al vertice della catena alimentare degli oceani e ne regola gli equilibri. Le sue straordinarie caratteristiche evolutive lo hanno reso un elemento indispensabile ed insostituibile dell’ecosistema

Eccomi qui, signore e signori, mi presento con piacere, ma anche con un po’ di timore perché la cinematografia, i pregiudizi e anche una prima fuorviante impressione non danno di me un’immagine positiva. Io sono lo squalo.

Popolo il mar Mediterraneo con 80 diverse specie, dalle più piccole alle più grandi. Sono un animale pelagico, vivo in mare aperto, nuotando in superficie e cacciando in profondità, ma nel momento della riproduzione, che avviene in estate, prediligo le zone di basso fondale perché sono più nascoste e sicure, c’è più cibo e meno rischio di predazione.

Alcune specie depositano le uova sul fondale o tra i rami di gorgonia per poi disinteressarsene, altre rilasciano cuccioli già formati in una zona protetta e si allontanano. Nessuna specie offre quindi cure parentali. La natura non è stata molto benigna con me in termini di empatia ed affettuosità: infatti anche l’accoppiamento avviene in modo cruento, il maschio morde la pinna dorsale della femmina che gira velocemente su sé stessa.

Questo movimento può portare alla rottura dell’organo riproduttivo maschile, motivo per cui sono dotato di un secondo organo che possa sopperire in caso di necessità. Quello mancante si rigenera in poco tempo. Certamente una dote affascinante. Se la delicatezza e la tenerezza non sono le mie qualità principali, non si può negare che io sia una creatura straordinaria e degna di ammirazione. Mistero e fascino mi avvolgono.

CARATTERISTICHE “PRIMITIVE”

Sono, infatti, uno dei pesci viventi più antichi e possiedo qualità rare, frutto dell’adattamento e di processi evolutivi che mi hanno permesso di sopravvivere per milioni di anni. A partire dalla mia pelle aerodinamica e robusta, completamente ricoperta di denticoli (scagliette a forma di piccolissimi denti) attraverso cui filtro l’acqua, che mi consente di nuotare a velocità molto elevate. La mia pelle è inoltre rivestita di smalto e ciò la rende estremamente resistente.

Possiedo uno scheletro cartilagineo, privo di ossa, quindi più leggero e flessibile, requisito essenziale per un pesce senza vescica natatoria, l’organo idrostatico che permette ai pesci ossei di regolare il galleggiamento. Io ne sono privo, perciò non posso smettere di nuotare perché sono proprio le forze che durante il nuoto agiscono sulle pinne pettorali e sulla coda che mi consentono di non affondare e di respirare. Mentre mi muovo tengo la bocca semi aperta per filtrare l’acqua attraverso le branchie e ottenere l’ossigeno. Non posso però nuotare all’indietro.

Lo squalo è tra i pesci viventi più antichi

SESTO E SETTIMO SENSO

Che dire, poi, del mio sesto e settimo senso? Possiedo la linea laterale, un sistema sensoriale lungo tutto il fianco costituito da recettori (neuromasti) sensibili alle vibrazioni, alle frequenze emesse dai movimenti dei corpi nell’acqua e ai cambiamenti di pressione. Questo mi consente di percepire gli ostacoli e di individuare la preda prima di vederla.

Sono inoltre dotato di elettroricezione. Grazie alle Ampolle di Lorenzini, una rete di piccoli canali posti sul muso e collegati a sacche gelatinose elettricamente conduttive, rilevo le differenze di potenziale elettrico. Perciò riesco a percepire i campi del magnetismo terrestre per orientarmi e del magnetismo delle prede per scovare quelle nascoste nei fondali sabbiosi.

OTTIMA VISTA

Smentiamo una credenza popolare: non sono cieco! Sicuramente non sono un’aquila, ma vedo fino a 50 metri davanti a me (realmente bene fino a 15), ho una visibilità a 360 gradi, con un paio di punti ciechi dietro la testa e davanti al muso. I miei occhi sono dotati di uno strato riflettente dietro la retina che aumenta la quantità di luce catturabile, quindi possiedo un’aumentata capacità visiva in caso di scarsa luminosità o acqua torbida.

OLFATTO STREPITOSO

Capto una goccia di sangue a circa un chilometro di distanza e riesco a capire a quale specie appartiene. Reagisco con maggior eccitazione al sangue di pesci e calamari piuttosto che a quello umano, ed è bene che voi sappiate che non siete una preda per me e che non mi piace il sapore della vostra carne.

SFATIAMO UN PREGIUDIZIO

I miei morsi sono quasi sempre un equivoco. Se vi addento è perché vi confondo con animali di grandi dimensioni, come le foche, uno dei miei cibi preferiti e se ci fate caso non vi mangio! Dopo il primo “assaggio” nella maggior parte dei casi me ne vado, purtroppo però a volte il mio morso applica un’azione meccanica in sinergia con la costrizione, il taglio e lo strappo dello scuotimento. Nelle situazioni più gravi le conseguenze per voi sono devastanti perché l’emorragia, lo shock o l’annegamento possono essere fatali.

Essendo un animale schivo non è facile vedermi, il mio incontro è fortuito e il rischio di attacco è remoto. Ricordatevi che avete più probabilità di essere uccisi da una noce di cocco o da una mucca piuttosto che da me!

SPECIE VULNERABILE E MINACCIATA

Sono un predatore al vertice della catena alimentare degli oceani, svolgo un ruolo importante nell’ecosistema marino perché mantengo l’equilibrio delle specie. Mi cibo di pesci che se crescessero troppo in quantità farebbero saltare l’equilibrio della piramide alimentare e, a ruota, si avrebbe un collasso ecologico totale, le cui drastiche ripercussioni si subirebbero sia in mare che sulla terraferma, a danno dell’intero pianeta.

Appartengo ad una specie vulnerabile perché ho un tasso di crescita e di riproduzione piuttosto lento e l’uomo costituisce una grave minaccia per me. La metà delle specie di squalo presenti nel Mediterraneo è a rischio estinzione, così come un quarto di tutte le specie esistenti al mondo.

Le cause sono costituite in parte dalla degradazione dei miei habitat naturali, dalla cattura accidentale derivante da una pesca irresponsabile, ma soprattutto da fini economici. Spesso, infatti, la mia carne viene spacciata per quella di pesce spada (frodi commerciali), la mia cartilagine e il mio fegato riforniscono le industrie farmaceutiche e cosmetiche, la mia pelle viene utilizzata dall’industria calzaturiera. La più crudele delle mattanze, però, è la mia cattura, uccisione e mutilazione finalizzata ad asportarmi le pinne.

LA VOCE DEL SILENZIO

Chiedo aiuto a gran voce a voi umani! Nonostante i rischi a cui vado incontro, poche specie sono tutelate contro la caccia e lo sfruttamento eccessivo. Attualmente è in corso un progetto internazionale, denominato ELife, per la nostra conservazione nel Mediterraneo, ma è dalla vostra coscienza che deve partire il cambiamento, dalla consapevolezza di ciascuno di voi in prima persona.

So di non suscitare empatia come altri animali, ma sono un essere vivente e un elemento unico e insostituibile dell’ecosistema. La mia vita e la mia sopravvivenza sono nelle vostre mani.

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