La pesca a Surfcasting: il lancio oltre l’onda

Consigli pratici per una delle tecniche di pesca più affascinanti di sempre: il Surfcasting

CHE COSA È IL SURFCASTING

Il Surfcasting è una tecnica di pesca di origine inglese ma diffusa oggi in tutto il mondo. Viene praticata da riva, in spiagge prevalentemente sabbiose, con condizioni meteo-marine avverse, sino a raggiungere situazioni estreme che talvolta rendono la pescata impraticabile. Diventa così una vera e propria sfida tra l’uomo e la natura, che spesso ha la meglio: non è infatti raro fare “cappotto”. Tuttavia è una pesca che, quando la fortuna è dalla nostra parte, regala grandi soddisfazioni.

ATTREZZATURA BASE

La strada del successo vede la fortuna accompagnata anche da una buona attrezzatura tecnica curata in ogni aspetto, dal più grande al più piccolo.

La canna deve essere piuttosto robusta in grado di sostenere il lancio di piombature pesanti, nell’ordine dei 120-170 grammi, in modo tale da fronteggiare la marea e permettere la pesca. Una canna ad azione 100-200 grammi è quella più indicata. Come lunghezza è necessaria intorno ai 4.50 metri, a sezioni o telescopica: per questa disciplina quest’ultima è sconsigliata in quanto tra una sezione e l’altra si andrebbe a depositare della sabbia trasportata dal vento.

Il mulinello dovrà essere di taglia minima 10000: questo perché innanzitutto avrà un corpo rotante più grande e robusto che permetterà il recupero di zavorre pesanti; in secondo luogo, una bobina di questa taglia porta tutta una serie di benefici per la lenza: maggiore capienza, migliore imbobinamento, minore effetto memoria, maggiore scorrevolezza in fase di lancio.

Per quanto riguarda i diametri si consiglia una lenza madre dello 0.20 a filo conico oppure con ultimo spezzone (circa 20 mt) di shock leader conico 0.20/0.57. In commercio esistono fili conici che cambiano colorazione ogni 25 metri: questo può risultare molto utile soprattutto per i pescatori agonisti che, in fase di ricerca del pesce, studiano e memorizzano le varie fasce di distanza, in modo tale da poter rilanciare alla stessa distanza nei lanci successivi.

UN ELEMENTO FONDAMENTALE: IL TRAVE

Entrando sempre più nello specifico passiamo alla montatura. Il Surfcasting esige l’uso del trave, uno spezzone di filo di diametro dello 0.50 su cui vengono creati degli snodi (2 o 3) con girella (misura 20) o tecnosfere (misura 3.0). Su questi si attaccano poi i braccioli dello 0.20 con amo n.8. Il piombo impiegato sarà collegato in fondo al trave tramite girella con moschettone e di peso intorno alle 5 once. Il trave verrà collegato infine alla lenza del mulinello tramite una clip. Il vantaggio fondamentale del trave è la possibilità, una volta recuperata la lenza che abbiamo lanciato, di sostituire il vecchio con uno nuovo già pronto e innescato senza perdere così tempo e lanciare nuovamente.

Nella pesca agonistica il diametro del bracciolo può ridursi assieme alla dimensione degli ami che diventano tre, montati su un unico trave per poter effettuare il maggior numero di catture possibili. La tipologia di trave e di zavorra da impiegare varia a seconda delle condizioni del mare che ci troviamo di fronte: è bene infatti prepararsi a casa più tipi di trave diversi per poi decidere quali utilizzare solo una volta arrivati in spiaggia, in base a ciò che osserviamo. Il vento e la marea possono infatti cambiare da un momento all’altro!

Altro fattore da prendere in considerazione nelle nostre scelte è il tipo di pesce che vogliamo andare a ricercare, come un grongo o un branzino o un ombrina. Ciò ovviamente non significa che andremo a pescare solo quel determinato pesce ma ne aumenteremo la probabilità. Le prede cui aspirano in genere i pescatori sono orate, mormore, branzini e ombrine. Il consiglio è di preparare 5 travi per tipologia, con ami già legati e montati rigorosamente a casa e in tutta tranquillità, così in spiaggia dovremo solo preoccuparci di cambiare ogni tanto qualche bracciolo, quando sarà necessario.

Un trave polivalente, che sicuramente non dovrà mancare, sarà di lunghezza 240 cm, con 3 snodi a girella e braccioli lunghi 100 cm, per permetterci di affrontare la maggior parte delle situazioni di pesca e di avere catture di ogni genere. Sui braccioli, in prossimità dell’esca, possono essere inoltre inseriti degli attrattori fotoluminescenti, affondanti per attirare il pesce che stanzia sul fondo, galleggianti per quello di galla. Per attivarli occorre procurarsi una lampada UV.

QUANDO PESCARE A SURFCASTING

Uno degli aspetti positivi del  Surfcasting è il fatto di poter essere impiegato tutto l’anno senza restrizioni, eccetto quelle imposte dalla legge che vietano la pesca dalle spiagge durante il giorno nel periodo della stagione balneare.

Tuttavia questo non rappresenta un grande problema poiché i momenti più redditizi della giornata sono quando cala il sole fino a notte inoltrata e all’alba. Sarà dunque necessario avere una lampada da testa per tutta la sessione di pesca, che avverrà in piena tranquillità, senza fastidi, a stretto contatto con la natura che regala sempre emozioni.

 Stefano Suriano
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1 commento

  1. Lorenzo says:

    Una volta lanciato, il filo lo si tiene al bando? oppure in tiro?

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