Il “Downburst”, un fenomeno intenso sui laghi come sul mare

Il Downburst non è altro che una colonna d'aria fredda in discesa dalla cella temporalesca

1 June 2023 | di Redazione Daily Nautica

L’Italia, negli ultimi giorni, è stata interessata da eventi temporaleschi decisamente intensi, con allagamenti e anche grandinate. Questo a causa di un minimo depressionario presente sull’area mediterranea che permette l’ingresso di correnti più fresche in quota. Il forte contrasto tra queste correnti e il massimo irraggiamento solare del periodo sta generando forte instabilità, in particolare nelle ore pomeridiane. Talvolta questi temporali possono risultare molto violenti e originare situazioni pericolose, come è accaduto sul Lago Maggiore lunedì 29 maggio.

E’ ancora un’ipotesi ma sembrerebbe che a scatenare il tragico naufragio dell’imbarcazione sia stato il cosiddetto “Downburst“. Una parola difficile, spesso confusa con tromba d’aria, tornado, uragano e chi più ne ha più ne metta. Il Downburst in realtà non è altro che una colonna d’aria fredda in discesa dalla cella temporalesca.

Al momento dell’impatto col suolo, questa colonna d’aria devia, espandendosi orizzontalmente sulla superficie. Le raffiche di vento generate possono spesso superare i 100-120 km/h, in base all’intensità del temporale, che può formarsi sia sulla terraferma che in mare o sui laghi.

A questo punto sorge spontanea una domanda: è possibile prevedere questo imminente pericolo? Ad oggi è possibile prevedere il rischio di forti temporali dopo un’attenta analisi previsionale da parte degli esperti, anche se è ancora difficile avere una precisione sufficiente sulla scala spazio-temporale. Difficilmente si vede scritto “possibile Downburst” nelle previsioni ma, in seguito ad un avviso per forti temporali, deve immediatamente scattare un campanello d’allarme per chiunque si trovi all’aperto nelle zone interessate dalla criticità.

Federico Brescia – Navimeteo Marine Weather Forecaster

A causa dei cambiamenti climatici, le previsioni meteo stanno diventando sempre più di fondamentale importanza, sia in ambito terrestre che marittimo.

Presso il centro Navimeteo, ad esempio, parallelamente all’attività previsionale sul mare, si monitora lo sviluppo di eventi meteo intensi attraverso una tecnica definita di “Nowcasting“, che contribuisce a mitigare il rischio di essere sorpresi da determinati fenomeni seppur con brevissimo preavviso. Molto comunque resta ancora da fare in questo settore.

 

Federico Brescia

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