A Porto Venere Jalina e Onfale vincono la seconda edizione de “Le Vele d’Epoca nel Golfo”

Le due regate in programma sono state disputate nel tratto di mare compreso tra Porto Venere, l'Isola del Tino e Punta Bianca, con venti variabili tra 5 e 10 nodi su percorsi a triangolo della lunghezza di circa 8,50 miglia

11 June 2019 | di Manuela Sciandra

Jalina (Yachts d’Epoca) e Onfale (Yachts Classici) hanno vinto la seconda edizione di “Le Vele d’Epoca nel Golfo“, il raduno-regata dedicato alle imbarcazioni a vela d’epoca e classiche che si è svolto nei giorni scorsi nel suggestivo borgo ligure de Le Grazie, frazione di Porto Venere, in provincia di La Spezia.

Nel corso dell’evento, organizzato dall’AIVE (Associazione Italiana Vele d’Epoca) con la collaborazione tecnica del Circolo Velico La Spezia e del Cantiere Valdettaro e il supporto dell’Associazione Vele Storiche Viareggio, 18 imbarcazioni si sono sfidate in due distinte regate nel tratto di mare compreso tra Porto Venere, l’Isola del Tino e Punta Bianca, con venti variabili tra 5 e 10 nodi su percorsi a triangolo della lunghezza di circa 8,50 miglia.

Jalina, uno sloop bermudiano in fasciame di mogano dalla forma della poppa cosiddetta “a canoa”, è stato varato nel 1946 dal cantiere francese P. Jouet su progetto di Eugene Cornu e, in passato, ha collezionato numerose vittorie, tra cui la Cowes-Dinard del 1947, la Porto Azzurro-Anzio e tre edizioni della Giraglia nella propria classe. La storica imbarcazione ha preceduto in classifica il Sangermani Alcyone del 1952 (nonostante un “pari merito” che ha comunque premiato Jalina grazie al primo posto nella seconda prova) e Ilda del 1946, lo sloop bermudiano di proprietà del fiorentino Gianni Fernandes, presidente dell’Associazione Vele Storiche Viareggio.

Onfale, invece, è uno sloop costruito dal cantiere ligure Sangermani nel 1962 su un progetto di Cesare Sangermani. Leggero di dislocamento, è riuscito a mantenere inalterata nel tempo la propria originalità. Nel 1963 ha vinto la Giraglia nella propria categoria e l’anno successivo la Coppa Tigullio. Nella competizione ha preceduto in classifica diversi scafi prestigiosi, come Kerkyra Ardi del 1968 (commissionato dall’imprenditrice Marina Spaccarelli Bulgari) e Grifone del 1963, lo storico 5.50 Metri S.I. della Marina Militare.

Tra le barche partecipanti anche Artica II, Barbara, Caroly, Chaplin, Chin Blu III, Dragonera, Golondrina, Mä Vista, Margaret e la goletta Rosie Probert Too. Durante la cerimonia di premiazione ogni yacht iscritto ha ricevuto la sciarpa dedicata all’evento, creata dagli artisti Federica Stricker e Franco Zappa, e il piatto ricordo realizzato su disegno di Giorgio Balestrero, Commodoro AIVE. Presidente del Comitato di regata è stato lo spezzino Attilio Cozzani, mentre la segretaria dell’AIVE Roberta Talamoni ha ricoperto il ruolo di coordinatrice della manifestazione.

In parallelo alle regate si è svolta una veleggiata a cui ha partecipato il raggruppamento Vele Storiche, comprendente imbarcazioni d’epoca o classiche senza certificato di stazza. La vittoria è andata a Gazell, un modello di 40 mq Skerry Cruiser varato nel 1935 dal cantiere svedese Küngsörs su progetto di Tore Holm, appartenente all’armatore fiorentino Andrea Corvi, che ha preceduto Squilla Mantis (un modello di Alpa 11/Supermaica del 1967 recentemente restaurato).

Il restauro di “Bianca”

Nell’ambito dell’evento si è tenuta anche l’inaugurazione della mostra “Un mare, una barca, una penna“, curata dal giornalista Corrado Ricci e aperta al pubblico fino al 20 luglio prossimo presso il Cantiere della Memoria. L’esposizione racconta il restauro del gozzo centenario Bianca dell’armatore-scrittore Alberto Cavanna, costruito nel 1920 dal Cantiere Ferro di Varazze. Salvata nel 2007 dalla demolizione dal padre di Cavanna, Attilio, l’imbarcazione è stata poi restaurata con armo a vela latina, diventando una vera star nei campi di regata. Attualmente è ormeggiata nel porto-museo del borgo.

All’inaugurazione sono seguiti la proiezione delle foto della regata a cura di FoReVel Spezia, la cena per gli equipaggi nella pineta adiacente agli ormeggi, organizzata dalla locale Pro Loco e l’incontro con lo stesso Cavanna che, intervistato dal professor Lorenzo Tronfi, ha presentato il suo ultimo romanzo “A tradimento“, nel quale Bianca è protagonista, espressione dell’abbraccio generazionale e del valore della memoria per costruire il futuro.

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