Raymarine: prove estreme per condizioni estreme

La capacità di un prodotto di resistere all'ambiente in cui deve operare è fondamentale per il suo successo ed è la ragione per cui Raymarine va oltre gli standard industriali per collaudare i suoi prodotti nautici

11 April 2023 | di Redazione Daily Nautica

A causa degli estremi cambiamenti climatici e del loro impatto sull’ambiente è necessario che la tecnologia sia più durevole che mai. La capacità di un prodotto di resistere all’ambiente in cui deve operare è fondamentale per il suo successo ed è la ragione per cui Raymarine va oltre gli standard industriali per collaudare i suoi prodotti nautici.

Il centro collaudi di Raymarine nel Regno Unito è all’avanguardia e al suo interno si eseguono un’ampia gamma di collaudi nautici e ambientali, quali cadute, vibrazione prolungata, temperature estreme, influenza dell’elettromagnetismo, pioggia e getti d’acqua continui, immersione totale e la simulazione dell’effetto dell’acqua marina per un periodo prolungato all’interno di una camera di nebulizzazione salina.

Test delle vibrazioni

Le vibrazioni sono il nemico nascosto sia per le strutture elettroniche che meccaniche. Le vibrazioni prolungate a diverse frequenze possono provocare connessioni allentate, usura dei cavi, danni alle saldature e quindi guasti all’apparecchiatura. I test di vibrazione nel centro collaudi Raymarine vanno ben oltre i collaudi standard. Nella camera di sollecitazioni cicliche, agitatori verticali e orizzontali fanno collaudi di sinusoide spazzolata e prove di non sollecitazione, sottoponendo i prodotti a una vasta frequenza di toni vibranti sinusoidali.

Quando viene incontrata una risonanza durante il collaudo, il tecnico si sofferma su quella frequenza per due ore, poi controlla gli effetti di usura. La prova standard è di 5Hz-100Hz ma Raymarine la spinge fino a 600Hz, con l’aggiunta di prove d’urto e vibrazioni aleatorie, simulando e superando le vibrazioni che si percepiscono sulle imbarcazioni dei clienti.

Compatibilità elettromagnetica

Dopo le prove di vibrazione e di caduta i prodotti vengono trasferiti nella zona EMC (compatibilità elettromagnetica), dove si effettuano i test di alimentazione. Sulla barca l’interferenza causata da altri apparecchi può interrompere l’alimentazione e questi test assicurano che i prodotti continueranno a funzionare nonostante i differenti intervalli di tensione. Controllano infatti eventuali cadute di tensione, correnti di spunto e sovratensioni.

I prodotti vengono poi trasferiti nella camera di isolamento elettromagnetico per assicurarsi che operino efficientemente anche se esposti a forti campi elettromagnetici irradiati. Le pareti della camera sono ricoperte da materiale a forma piramidale progettato per evitare riflessi, in modo che venga ricevuto solo il segnale diretto dall’antenna, creando così un campo elettromagnetico uniforme.

Durante questo processo l’antenna trasmittente viene posizionata in una parte della camera, mentre il prodotto viene sistemato su un tavolo nel campo precalibrato e viene monitorato per assicurarsi che funzioni correttamente quando esposto a radiazioni, senza avarie, come ad esempio le linee di interferenza sul video. In una camera separata il test delle emissioni irradiate identifica il rilascio involontario di energia elettromagnetica. Per prevenire interferenze da segnali esterni, la camera è rivestita all’esterno da un doppio strato di acciaio, mentre all’interno una combinazione di piastre in ferrite e materiale isolante ferma le riflessioni.

Dal congelatore al forno al timone

I marinai che lavorano nelle acque polari possono essere sottoposti a temperature sotto zero. Più vicino all’equatore, invece, le altissime temperature possono creare diversi tipi di problemi. In entrambi i casi il corretto funzionamento degli apparecchi elettronici diventa una questione di sopravvivenza. È per questo che Raymarine sottopone tutti i suoi prodotti a test estremi nel centro di prove ambientali.

I collaudi a temperature estreme hanno luogo in camere termiche progettate appositamente per fare prove ripetute, dove i prodotti vengono bagnati una notte intera per assicurarsi che si accendano, riaccendano e funzionino a temperature che vanno dai -25°C (-13°F) ai 55°C (131°F) e che possano resistere in modalità non-operativa a temperature tra i -30°C (-22°F) e i 70°C (158°F).

Durante le prove in camera calda i prodotti vengono sottoposti alla temperatura di 55°C e spesso possono rimanerci per mesi. Allo stesso modo un test IR (radiazione infrarossa) simula il sole di mezzogiorno per accertare che i display non si oscurino e che il sole non crei danni come incandescenze o sollevamento della pellicola dentro i panelli.

Successivamente la camera di nebulizzazione salina espone i prodotti a spruzzi d’acqua salata per due ore, per poi venire lasciati per sette giorni in un luogo caldo e umido. Questo processo viene ripetuto quattro volte, portando la durata complessiva del test a 28 giorni. I prodotti sono poi esaminati per controllare che l’acqua salata non abbia creato danni al rivestimento, causando bolle, crepe o perdita di colore.

Prove di resistenza all’acqua

Il test seguente avviene invece in camera umida, dove vengono eseguiti i test IPX6: i prodotti possono avere questa classificazione solo se superano delle prove di resistenza ad acqua e polvere. Una di queste prove richiede che i prodotti vengano bagnati continuamente con 100 litri d’acqua al minuto da una manichetta, per un minimo di 30 minuti, e che continuino a funzionare sia durante che dopo la prova.

Lo standard d’industria richiede che il prodotto venga lasciato bagnato e in condizioni di umidità per 30 minuti ma nel centro Raymarine lo si lascia per un giorno intero, per riprodurre l’uso reale, con i tecnici che smontano il prodotto per controllare che non ci sia rimasta dell’acqua dentro: anche solo una goccia d’acqua nel corso dell’intera vita di un prodotto può essere infatti devastante.

Ma queste prove di resistenza all’acqua sono solo l’inizio. Le prove IPX7 successive determinano quanto i prodotti riescano a restare sommersi a diverse profondità per determinati periodi. Le vasche di immersione sono anche usate per controllare le prestazioni dei trasduttori. Per quanto siano meticolose le suddette prove, Raymarine fa ancora di più, utilizzando simulatori AIS per collaudare ricetrasmettitori AIS, simulatori di stazioni base DSC per radio, simulatori GNSS, simulatori Wi-Fi e altro ancora.

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