Divertiti a nuotare come una sirena con un corso di mermaiding

Si chiama mermaiding: il nuoto con la coda da sirena ed è una delle ultime tendenze estive. Abbiamo incontrato un’istruttrice-sirena di Rapallo che ci ha raccontato tutto il fascino di questo vero e proprio mix tra sport, eleganza e tanta fantasia

17 July 2018 | di Manuela D'Agostino
una delle pose sugli scogli che possono far parte di un corso di mermaiding a Rapallo
una delle pose sugli scogli che possono far parte di un corso di mermaiding

Da sempre l’uomo è stato affascinato dalle sirene: da Ulisse, che per non essere tentato dal loro canto e perdersi negli abissi si era fatto legare all’albero della nave, a poeti, scrittori, fino al cinema che le ha raccontate, contribuendo ancora di più ad alimentare il loro fascino come nel film cult di Ron Haward “Splash – Una Sirena a Manhattan” del 1984 o nella saga cinematografica più recente della Disney “Pirati dei Caraibi” del 2011. Quello che è certo è che questa creatura mitologica metà donna e metà pesce ha sempre incuriosito tutti e forse è per questo che in questi ultimi anni sta prendendo sempre più campo il mermaiding, il nuoto con la coda da sirena.

Il mermaiding è nato originariamente nelle Filippine, per poi diffondersi in tutti Paesi del mondo. In Italia è un fenomeno recente – la prima scuola è nata qualche anno fa in Sardegna (La casa delle Sirene) – ma che sta diventando sempre più di tendenza, come testimoniano le varie scuole e i corsi in tutto lo Stivale e come ha raccontato a Liguria Nautica Tania Privato, giovane istruttrice subacquea e “sirena” della Scuba School International, che tiene dei corsi di questa disciplina a Rapallo presso il Centro Style Diving di San Michele di Pagana.

Il mermaiding si pratica in superficie e in apnea, in mare o in piscina ed  è rivolto a tutti: bambini e adulti, anche se sono quasi sempre le donne,  soprattutto le più giovani, a praticarlo. L’importante è avere un minimo di confidenza con l’acqua dal momento che ci si ritrova a nuotare con i piedi “bloccati” da una pinna per assumere una nuotata sinuosa a delfino soltanto con le gambe.

“Prima di entrare in acqua la respirazione, unita a diversi esercizi, gioca un ruolo fondamentale -ha spiegato a Liguria Nautica Tania Privato- perché è un approcciarsi all’apnea e poi perché permette di prendere confidenza con i propri polmoni e in generale con il proprio corpo”.  Dopo questa preparazione, si entra  in acqua, s’indossa la monopinna e la coda (una volta imparato ad indossarle), anche se lei prima di procedere preferisce fare un piccolo test di nuoto senza coda ai suoi allievi per fargli prendere confidenza gradualmente con l’attrezzatura.

Di code e monopinne ce ne sono tantissime sul mercato e dei più svariati prezzi. Tralasciando quelle professionali molto costose, ce ne sono di qualità a prezzi anche più contenuti. La coda e la pinna vengono vendute separate ma anche insieme già assemblate.  “Purtroppo -ha sottolineato l’istruttrice di mermaiding- ne trovi anche di scarsa qualità sul mercato ma intorno ai 120 euro compri già una monopinna di qualità”.

Durante il corso s’impara la nuotata a pancia in giù e braccia in avanti, la nuotata indietro, di fianco, per proseguire successivamente con la capovolta, che permette di scendere in profondità  per raccogliere eventuali oggetti  o pietre colorate dai fondali o per seguire una  sorta di percorso sott’acqua entrando dentro a un cerchio.

Ma in questa disciplina non basta solo nuotare come una sirena, bisogna proprio sentirsi tale. E qui si apre un altro aspetto del mermaiding, sicuramente quello più affascinante che lo distingue dal classico nuoto, ossia quello più “teatrale”, che ricorre, per “calarsi nel personaggio della sirena”, a vari accessori come coroncine, parrucche e trucchi appositi. Anche su questa componente lavora un istruttore o un’ istruttrice sirena a seconda della propria fantasia e creatività”, ha precisato Tania Privato, che ama inframezzare le sue lezioni anche con foto e pose sugli scogli.

Con il mermaiding c’è spazio per la fantasia e il divertimento, senza contare i tanti benefici apportati proprio per il suo essere uno sport completo, come la tonificazione del corpo e dei muscoli e, se la respirazione è ben coordinata al movimento,un benessere generale, per non parlare di un miglioramento dell’acquaticità.

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