Immergersi tra Genova e Rapallo: la guida di Liguria Nautica (parte seconda)

Relitti, franate e lo splendido Parco marino di Portofino regalano a questo tratto di costa tanti siti di immersione tra i più belli d'Italia

Continuiamo l’elenco dei più bei siti di immersione all’interno del promontorio di Portofino.

La Statua del Cristo degli Abissi

Per quanto famosa, a mio modestissimo parere non vale un’immersione. Non a caso, l’hanno posta proprio nel tratto di mare meno interessante del parco. L’opera di bronzo realizzata dallo scultore Guido Galletti, è stata ideata dal padre storico della subacquea italiana, Duilio Marcante, per ricordare un amico scomparso in mare e posata sul fondale della baia di San Fruttoso il 29 agosto del 1954.

Ai suoi piedi, successivamente, è stata sistemata una targa in ricordo di Marcante. Il Cristo si trova a meno 17 metri. Se proprio volete andarci, dopo averci girato attorno un paio di volte, fate una pinneggiata verso la bella parete che si trova là vicino e godetevi un po’ di biologia marina.

Lo scoglio del Dragone

Altra parete, dai 18 ai 43 metri, ricoperta di spugne coloratissime e di coralli infuocati, caratterizzata da una profonda spaccatura. Anche qui la corrente è sempre assente e la visibilità ottima a tutte le profondità. Un poco più impegnativo è scendere alla Colombara, dove si trova la famosa grotta, ma forse sarebbe meglio scrivere tunnel, con una entrata a 21 metri, una prima uscita a 18 e una seconda a 8 metri.

Più in profondità, a meno 36 metri, troviamo un’altra grotta ma cieca. Proprio sotto la punta del Faro di Portofino, tra i 10 ed i 28 metri, c’è una cigliata ricca di fenditure e di piccole grotte che sembra la trama di un arabesco. Anche qui, non mancano spugne, gorgonie e coralli sulle pareti, pesci di grosse dimensioni, come dentici, cernie e, in primavera e autunno, ricciole.

Se siete appassionati di notturne, il posto migliore, sia per l’assenza di corrente che per la profondità (15 metri), è la franata sotto il castello di Paraggi.  Potrete ammirare i grandi rami di gorgonia rossa illuminati dalla vostra torcia sub e seguire la caccia notturna della tipica fauna da scoglio.

Come abbiamo scritto, nelle acque del promontorio, giacciono anche splendidi relitti. Non sono facilmente accessibili, purtroppo. Profondità, corrente e le sospensioni di sabbia rendono queste immersioni riservate ai subacquei più esperti. Meglio ancora, ai subacquei tecnici addestrati all’uso delle miscele e al cambio delle bombole in immersione.

Il Mohawk Deer

Era il suo ultimo viaggio dopo 71 anni di onorato servizio ma era destino che la nave cisterna a vapore non arrivasse mai alla demolizione. Il Mohawk Deer affondò il 6 novembre, proprio davanti a San Fruttuoso di Camogli, all’interno dell’area che sarebbe diventata la riserva marina protetta di Portofino.

Oggi la nave, spezzata in due tronconi, giace ad una profondità compresa tra i 18 e i 50 metri sulla scogliera del Raffinale. Non è una immersione facile, anche se la corrente in quella zona non è mai troppo forte, perché i resti più interessanti, come il locale macchine o la sala di comando, si trovano nella parte più bassa del fondale e dentro il relitto.

Il Genova

Affondato nel 1917 nella baia di Paraggi, durante la prima guerra mondiale, il relitto del piroscafo Genova è visitabile solo da subacquei molto esperti. Col tempo, i resti della nave sono scarrocciati molto più al largo del punto del naufragio, proprio come se avesse continuato a navigare sul fondale. Il Genova infatti, è adagiato sul fondo del mare in perfetto assetto di navigazione.

Il relitto giace ad una profondità tale, dai 48 ai 65 metri, che richiede l’uso di miscele particolari come il trimix. Si tratta quindi di una immersione tecnica, resa complicata, per di più, dalla cattiva visibilità e dalla presenza di reti.

 

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