Immergersi all’Elba: la costa settentrionale

La splendida isola mediterranea, famosa per essere stata governata da Napoleone, ci regala una incredibile varietà di siti di immersione

Le acque sempre azzurre che circondano l’Elba rispecchiano fedelmente la varietà linguistica e morfologica dell’isola. Così come la terraferma è un “melting pot” di dialetti e di culture – dai ponzesi di Campo ai toscani di Portoferraio, sino ai corsi nelle sponde occidentali – sotto il mare, l’isola offre un mosaico invidiabile di immersioni: secche, cigliate, pareti,  grotte, relitti…

Praticamente è possibile programmare immersioni di tutti i generi, a tutte le profondità e per tutti i brevetti. Grazie anche all’alta qualità dei diving presenti sull’isola, l’Elba è diventata una meta imprescindibile per tutti gli appassionati di subacquea ed una delle più ambite palestre per i neofiti e per chi cerca di conquistare il suo brevetto da sub. Un vero paradiso sotto il mare che, come abbiamo sottolineato in apertura, rispecchia l’Eden di paesaggi delle dolci colline e delle verdi vallate che riesce sempre ad incantare i nostri occhi. 

Ecco un elenco dei migliori punti i d’immersione della costa settentrionale dell’isola, partendo da Portoferraio e spostandoci verso ovest. 

Lo scoglietto
Situata proprio davanti a Portoferraio, questa bella parete ricca di grotte e spaccature, che è un piacere esplorare, comincia a dare il meglio di sé sotto i 20 metri per scendere sino a 40 e diventare mano a mano tutta gialla per il colore delle spugne che la ricoprono. La parete è abitata da grosse aragoste, scorfani rossi, cernie, dentici e anche, se siete fortunati, anche pesci luna. 

Secca di Santa Lucia
Immersione adatta anche ai principianti perché la secca comincia a soli 8 metri per poi scendere gradatamente sino ad un massimo di 26 metri. E’ un ottimo sito per portare i subacquei all’esame per il brevetto e, se non ricordo male, un bel po’ di anni or sono proprio qui mi sono guadagnato la seconda stella! Le pareti sono molto colorate e, se fate attenzione, potete incontrare dei grossi polpi, oltre all’immancabile nuvola di castagnole. 

Capo d’Enfola
Altra bella parete con tagli profondi e spaccature coperte di margherite di mare e gorgonie fluttuanti. Si va dai 16 ai 40 metri. In primavera e in autunno, potete incrociare molto pesce di passo.

Immersione all'Elba

Una immersione nelle acque dell’isola d’Elba tra le castagnole

Cigliata delle Tonnarelle
Immersione per subacquei con una certa esperienza. Bisogna scendere sino a 32 metri per incontrare questa bella cigliata dove vive una “tribù” di grossi e curiosi gronghi che, non di rado, accompagnano i subacquei per tutta l’avventura. Dalle tane spuntano i musi sospettosi di molte murene, assai meno socievoli dei gronghi! Non abbiatene timore perché, contrariamente a certe “fake news” che circolano, non attaccano  i subacquei. Evitate comunque di stuzzicarle, più che per altro per una questione di rispetto. Prima di risalire, non trascurare di esplorare la bella e verde prateria di posidonia che circonda la cigliata. 

Punta della Madonna
Nelle acque antistanti il paese di Marciana Marittima, troviamo questa secca a forma di panettone coperta di gorgonie gialle e spettacolari spugne. La “testa” si trova a 9 metri, mentre le pareti sprofondano sino a 40. La caratteristica di questa immersione di media difficoltà è la spaccatura lunga quasi 30 metri che la attraversa in verticale. Proprio qui ci sono le cose più interessanti da vedere: aragoste, astici, murene e dentici. A segnare la quota 18 trovate l’ennesima statua di un Cristo degli Abissi. 

Secca Careno
Questa secca comincia a 12 metri per scendere a 40. L’immersione è quindi adatta a tutti i brevetti perché possiamo programmare vari percorsi  a seconda delle capacità del subacqueo. La secca non ha niente di più delle altre secche dell’isola ma la si visita per la grande quantità di pesce pelagico che la attraversa quando la stagione è favorevole. 

Formiche della Zanca
In questa parete c’è un po’ di tutto e vi si possono programmare più immersioni e a varie quote – dai 7 ai 40 metri – senza timore di rifare lo stesso percorso. Le Formiche della Zanca sono famose per le spettacolari franate di massi di tutte le dimensioni rotolati ed incastratisi l’uno sull’altro come in un gigantesco domino, le cui spaccature sono state trasformate in  tane da aragoste, gronghi e saraghi. L’unica costante alle Formiche è, ahimè, la corrente marina che è sempre forte o molto forte. 

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