Il traffico di rifiuti tossici e i profumi unici del Mare Nostrum nel libro “Mediterraneo Nero”

“Mediterraneo Nero” è il nuovo libro noir di Gian Luca Campagna, edito da Mursia. Parla di un traffico di rifiuti tossici e radioattivi ma anche dai profumi unici del Mare Nostrum

Perché ho scritto Mediterraneo Nero? Perché il Mediterraneo sa di sole, di mare, di vento, di sale ma anche di mirto e rosmarino… il Mediterraneo profuma di vita“. Gian Luca Campagna, autore di Mediterraneo Nero (286 pagine, 17 euro), arriva in libreria con il quarto titolo della collana “Giungla Gialla” diretta da Fabrizio Carcano e pubblicata da Ugo Mursia Editore.

In “Mediterraneo Nero”, Campagna racconta quella vita che, negli anni ’80 e ’90, è stata messa gravemente in pericolo dalle navi cariche di fusti tossici e radioattivi che venivano affondate in mezzo al mare dalla criminalità organizzata, con la compiacenza di industrie e pezzi deviati dello Stato. Navi cariche di veleni che ancora oggi giacciono sui nostri fondali.

Con questo mio noir – spiega l’autore – ho voluto raccontare e portare a galla un problema che è passato troppo spesso sotto silenzio. Come dice a un certo punto il mio protagonista ‘Todo modo para buscar la voluntad divina’, cioè ricercare la verità con ogni mezzo, seguendo l’insegnamento di Ignazio di Loyola“.

Il libro racconta la storia di Francesco ‘Ciccio’ Cuccovillo, un cronista di origini baresi che lavora da anni a Roma per un quotidiano nazionale. Viene contattato da un suo vecchio amore giovanile, andata in sposa a uno dei suoi amici di quando era ragazzo, che è stato poi ricoverato per un mesotelioma contratto dopo essere stato a contatto con un’azienda che produceva amianto.

La donna lo convince così a consegnare una lattina di Coca Cola sigillata, di cui non si conosce il contenuto, ad un ingegnere brianzolo che negli anni ’80 e ’90 gestiva nel Sud Italia il traffico illecito dei rifiuti tossici tra navi autoaffondate (le cosiddette navi dei veleni) e il traffico con i Paesi del Terzo Mondo, dove venivano sversati costruendo reti stradali in mezzo al deserto.

Comincia così una caccia all’uomo che presto si unisce all’indagine sul destino di una nave, la Quadrifoglio Rosso, autoaffondata al largo delle coste pugliesi. Tra reticenze, depistaggi, bugie, sospetti, mezze verità e aiuti inaspettati, il cronista compirà un autentico viaggio lungo le coste italiane, dal Sud al Centro passando da Ovest a Est, per carpire informazioni su questo ingegnere che sembra essere un fantasma.

Francesco Cuccovillo, tra magistrati corrotti, fidanzate petulanti, criminali pentiti, lapdancer romantiche, politici ambigui e ambientalisti disillusi, nel nome della giustizia scoprirà quanto è sottile il confine tra verità e menzogna, raccontando i veleni del Mare Nostrum. Perché, come recita un passaggio chiave del libro, riportato anche nella quarta di copertina: “Quando tutti mentono, dire la verità non è solo un atto di ribellione, diventa un’azione terroristica”.

L’AUTORE – GIAN LUCA CAMPAGNA

Gian Luca Campagna è nato a Latina nel 1970. E’ un giornalista e comunicatore d’azienda. Beve a piccoli sorsi un litro di rum al giorno, odia le lasagne delle suocere, ascolta la musica tribale dei vicini rumorosi, declina l’invito a riunioni sulle piattaforme online, ama i cani e teme le mantidi religiose.

Ha scritto i romanzi “Molto prima del calcio di rigore” (Draw Up, 2014), “Finis terrae” (Oltre, 2016), “Il profumo dell’ultimo tango” (Historica, 2017), “L’estate del mirto selvatico” (Frilli, 2019) e “La scelta della pecora nera” (Historica, 2020). Ha creato la figura del detective italoargentino José Cavalcanti, anarcolibertino, nichilista e politicamente scorretto. Riceve senza appuntamento sulle sue pagine social, accettando anche insulti, purché costruttivi.

La copertina del libro

Mediterraneo Nero

di Gian Luca Campagna

Ugo Mursia Editore, Milano, 2021

Pagine: 286

17,00 euro.

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