Yacht sugli scogli rischia l'affondamento a Sestri Levante. FOTO

La Secca di S.Nicolò manda quasi a picco una barca il cui equipaggio era ignaro del basso fondale

6 May 2014 | di Redazione Daily Nautica

Sarà stata tutt’altro che una giornata di relax al mare per l’equipaggio di questo yacht, naufragato sugli scogli della Baia del Silenzio a Sestri Levante, probabilmente per una manovra maldestra considerando che le condizioni meteo erano tranquille.

 

La secca di San Nicolò, conosciuta e temuta dai locali, è stata la stazione d’arrivo di quest’imbarcazione di 12 metri, che si è schiantata sul basso fondale rischiando il totale affondamento. L’intervento della Guardia Costiera ha scongiurato l’affondamento totale della barca, che è stata trainata semi sommersa verso il porto di Rapallo per essere alata con una gru.

 

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3 commenti

  1. dirk modica says:

    Maaaaa la secca di San Nicola si trova sotto costa, mi sembra proprio sul filo dei 200 m dalla costa se non meno. Dalla foto l’imbarcazione coinvolta non sembra una lancetta o gozzetto; cosa ci faceva lì’ ? Non dovrebbe tenersi ad una certa distanza e moderare comunque la velocità’ sotto costa?

  2. Gianni Conti says:

    Giusto quello che dice Maurizio, però io che vado per mare da 40 anni, da 34con Trowler ho visto anche tanti velisti fare delle cose assurde come per ess. Chiedere soccorso per mancanza di vento senza carburante volendo rientrare velocemente, si è fatto trainare. Non ha neanche ringraziato. Venendo da Campoloro direzione Punta Ala, in prossimità di Pianosa ha accostato un baraca a vela il cui armatore si sbracciava per farsi vedere, aveva perso la rotta e voleva conferma se la sua direzione era giusta per ‘Elba. Dunque gli incapaci ci sono ovunque a prescindere dal mezzo di locomzione.

  3. Maurizio says:

    Ragazzi miei, non è la solita retorica del velista verso i motoscafisti, però è doveroso dire che non si va per mare con la mentalità da automobilista, è evidente che lo skipper – se così possiamo chiamarlo – ha visto un bel posto libero e ci si è fiondato senza guardare il portolano e/o il pianetto del porto – che poi oggi i portolani turistici sono diventati solo un elenco di pizzerie e centri commerciali presenti presso le aree portuali. Come quella volta che ho sentito sul VHF un tale da un ferrodastiro che chiedeva agli ormeggiatori di Porto Azzurro se c’era posto per l’ ormeggio, al loro rifiuto ha chiesto dove poteva dirigersi, loro hanno consigliato Marina di Campo, e lui:- Dove sta? avete il numero di telefono? – Fantastico!
    Se vai per mare devi essere un marinaio, e se non lo sei hai il dovere di diventarlo.

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