Tassa sulla barca, le perplessità di Federagenti e Federmare

Secondo le due importanti associazioni del ramo marittimo, la tassa sulla barca allontanerebbe dalle nostre coste il traffico di mega yacht con grave danno per l'indotto

12 December 2011 | di Redazione Daily Nautica

Sia la Federagenti (l’associazione che raggruppa agenti e mediatori marittimi) che la Federazione del Mare (che riunisce il cluster marittimo italiano) esprimono perplessità su quanto inserito nel testo della manovra Monti relativamente alla nautica, e cioè alla tassa dei diritti di stazionamento delle imbarcazioni al di sopra dei 10 metri.

 

Per Federagenti è indispensabile «una rivisitazione delle misure sulla tassazione delle imbarcazioni da diporto contenute nel Decreto all’esame del Parlamento» per impedire che «i flussi turistici ed economici si spostino in altre aree del Mediterraneo evitando l’Italia, tenuto conto che si tratta di clientela internazionale (il 4% degli utilizzatori dei grandi yacht è di nazionalità italiana) di cui una grande parte di società di charter». Secondo l’associazione, si andrebbe incontro ad una perdita di oltre il 50% di traffico crocieristico di grandi yacht con gravi perdite dell’indotto e dell’occupazione. Lo scorso anno, solo di “spese tecniche” (ormeggio, carburante, cambusa…) i mega yacht in Italia hanno generato un gettito di 200 milioni di euro.

 

La Federazione del Mare ha espresso simili riserve sulle misure ideate dal governo Monti, indicando la soluzione in «forme di tassazione alternative delle unità da diporto». La Federazione, che riunisce gran parte delle organizzazioni del settore, ha ricordato comeche il sistema marittimo italiano produca complessivamente «beni e servizi per un valore di 39,5 miliardi di Euro (il 2,6% del Prodotto Interno Lordo)» e come l’ Italia sia «prima in Europa nell’interscambio via mare con 240 milioni di tonnellate di merci e nel turismo crocieristico con 6,7 milioni di passeggeri, nonché nel mondo nella costruzione di navi passeggeri e motoryacht di lusso, fornendo occupazione a circa il 2% della forza lavoro del Paese», circa 480 mila addetti.

 

A questo indirizzo il TESTO INTEGRALE dell’articolo 16 del Decreto “Salva Italia”, relativo alla tassa sui diritti di stazionamento delle imbarcazioni.
 

e.r.

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