Perotti a LN: “Il Covid non ferma la crescita di Sanlorenzo. Nessun ordine cancellato”

La nostra intervista al Cavalier Massimo Perotti, presidente di Sanlorenzo

25 May 2020 | di Maria Cristina Sabatini

Continua la crescita dei cantieri navali Sanlorenzo, nonostante il Coronavirus. I primi tre mesi del 2020 confermano, infatti, l’andamento positivo dello storico marchio della nautica italiana, che ha scelto come quartier generale Ameglia, nello Spezzino.

L’emergenza sanitaria non ha comportato nessuna cancellazione di ordini e, a pochi giorni dalla completa ripartenza di tutti gli stabilimenti, Sanlorenzo ha già varato il primo nuovissimo 44Alloy, superyacht  fast-displacement di 44,5 metri, interamente in alluminio. È notizia recente anche l’interesse da parte della società per un eventuale ingresso nel capitale sociale di Perini Navi, marchio leader nella produzione di superyacht, di cui Liguria Nautica aveva dato notizia nei giorni scorsi.

Abbiamo intervistato il Cavalier Massimo Perotti, presidente di Sanlorenzo, per capire come l’azienda sia riuscita a superare il lockdown proseguendo la  sua rotta di navigazione con “il vento in poppa” e quali siano le previsioni per i prossimi mesi.

Cavalier Perotti dagli ultimi dati emerge che la crisi determinata dall’emergenza Covid non ha impattato negativamente sulle attività del cantiere che continua a crescere. Quali sono secondo lei gli elementi che hanno condotto a questo risultato positivo?

I dati del primo trimestre, che ha visto la società pienamente operativa fino alla prima metà di marzo, hanno confermato il trend di crescita previstoSin dall’emergere dell’attuale situazione sanitaria, ci siamo adoperati per dare una pronta risposta alla situazione legata al Covid-19. Già nel mese di marzo, abbiamo avviato una task force interna e un tavolo di lavoro che ha trovato piena condivisione con tutte le parti sociali su un protocollo di sicurezza.

Questo ci ha permesso di arrivare in tempi molto rapidi alla sigla dell’accordo sindacale che ha consentito il 14 aprile la ripresa delle attività relative agli yacht in consegna entro luglio 2020 e il 4 maggio la piena ripartenza di tutti gli stabilimenti. Contestualmente, abbiamo immediatamente varato un piano di contenimento dei costi di funzionamento e di riduzione degli investimenti differibili mantenendo tuttavia inalterati quelli su innovazione, ricerca e sviluppo.

Cosa vi attendete per i prossimi mesi?

Le azioni che abbiamo intrapreso, insieme al nostro modello di business basato su una struttura di costi molto flessibile, la forza del brand Sanlorenzo e la fidelizzazione della clientela, unite all’importante visibilità fornita dal nostro portafoglio ordini di 500 milioni di euro, coperto per il 92% da clienti finali, ci consentono di prevedere un andamento dell’anno in corso in linea con i risultati del 2019.

In questo periodo di emergenza molti cantieri hanno subito delle contrazioni nelle commesse. Qual è la situazione della vostra società?

Non abbiamo registrato alcuna cancellazione di ordini, abbiamo contratti confermati per un controvalore di oltre 500 milioni. I risultati dei primi mesi del 2020 confermano la validità del nostro modello di business che si mostra resiliente nelle diverse fasi del ciclo economico. Tutti gli indicatori registrano, come avevamo previsto, un andamento positivo e, in particolare, la redditività che beneficia degli effetti degli importanti investimenti già realizzati per l’aumento della capacità produttiva che hanno consentito un notevole aumento dell’efficienza di tutti i cantieri.

Quante sono le imbarcazioni in costruzione o pronte per essere consegnate? Saranno destinate ad armatori italiani o al mercato estero?

Stiamo ultimando la messa a punto degli yacht che consegneremo nelle prossime settimane e fino a luglio, il periodo dell’anno che tradizionalmente vede la concentrazione delle consegne, soprattutto per i clienti europei. Posso dirle che il nostro mercato principale è storicamente l’Europa, seguono le Americhe, l’area APAC e, infine, l’area Medio Oriente e Africa.

Che ripercussioni ha avuto il lockdown sul segmento dei megayacht? Il mercato ha retto?

 A livello operativo l’impatto è stato molto diverso tra l’Italia e altri Paesi europei. Ad esempio, in Germania, Olanda, Turchia e Polonia i cantieri non si sono mai fermati, hanno continuato a lavorare. Noi in Italia, invece, siamo stati fermi e, ovviamente, il nostro comparto ne ha risentito. Questo è avvenuto in quanto ci sono stati interventi differenti sul settore. Pensiamo che sia importante avere regole comuni perché siamo in un mercato globalizzato e la situazione di emergenza, pur globale, rischia di avvantaggiare alcuni e svantaggiare altri.

 

Maria Cristina Sabatini

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