Il refit del m/y Tabua ai Cantieri Navali di Sestri: da peschereccio atlantico a yacht di lusso

Tabua è una splendida navetta di legno a poppa norvegese, derivante dalla conversione a motoryacht di un peschereccio atlantico. La sua storia inizia col varo in Portogallo nel 1975

14 July 2022 | di Giuseppe Orrù
Il refit del m/y Tabua
Il m/y Tabua dopo il refit

A Genova i Cantieri Navali di Sestri hanno concluso il refit del m/y Tabua. Tabua è una splendida navetta in legno, a poppa norvegese, derivante dalla conversione a motoryacht di un peschereccio atlantico.

La sua storia, intensa ed avventurosa, inizia col varo in Portogallo nel 1975. Lo scafo viene realizzato in fasciame di iroko e le ossature hanno dimensioni possenti. La navetta, infatti, deve affrontare i marosi dell’Oceano Atlantico durante le lunghe navigazioni per la pesca.

Dopo che l’imbarcazione era stata pressoché abbandonata, senza alcuna manutenzione per un lungo periodo di 9 anni, nei primi mesi del 2021 ne è entrato in possesso il suo nuovo armatore, che ha deciso di restaurarla e personalizzarla, facendola diventare uno yacht di lusso per lui e la sua famiglia.

L’armatore ha scelto quindi di affidare la sua barca per il restauro ai Cantieri Navali di Sestri e il progetto e la direzione dei lavori allo Studio dell’architetto Matteo Picchio. L’obbiettivo, poi raggiunto, era molto ambizioso: in soli 5 mesi e mezzo riuscire ad avere lo yacht pronto per la crociera estiva 2021.

I lavori sono stati eseguiti a regola d’arte, nonostante il poco tempo a disposizione, grazie a due protagonisti del restauro: Fulvio Montaldo, presidente dei Cantieri Navali di Sestri, un’azienda con alle spalle decine di interventi perfettamente riusciti su barche di questo tipo, e l’architetto Matteo Picchio, persona di spicco nel settore del refitting ed ormai un’autorità nel settore del restauro delle barche d’epoca.

I LAVORI SVOLTI

La lista dei lavori svolti durante il refit del m/y Tabua è lunga. I Cantieri Navali di Sestri hanno dovuto provvedere al ripristino di svariate situazioni di degrado dello scafo, sostituendo alcuni tratti di fasciame. Sono state sostituite le prese a mare ed è stato riparato il sistema di stabilizzazione.

Sono stati ricostruiti i tratti ammalorati del bastingaggio, sostituendo le tavole ed è stata ricostruita anche una delle quattro grandi bitte di ormeggio in iroko. I lavori sulle linee d’assi hanno visto la sostituzione di boccole e delle tenute. Ovviamente poi si è dovuti intervenire con lavori anche sui motori di propulsione e sul gruppo elettrogeno, è stato rifatto l’impianto idraulico di bordo e sono stati sostituiti i dissalatori, il boiler e le autoclavi. Le pompe di travaso sono state revisionate, così come le pompe dell’impianto del gasolio, che è stato in parte rifatto, mentre i serbatoi sono stati bonificati.

Il m/y Tabua dopo il refit

Tra le altre componenti di bordo che sono state sostituite compaiono le casse delle acque nere, con relativi impianti, il chiller dell’aria condizionata, con ripristino dell’impianto esistente, batterie, carica batterie, insieme ai lavori di ripristino dell’impianto elettrico. Il cantiere navale genovese ha provveduto anche alla lameggiatura, per portare a legno, e alla carteggiatura di tutte le parti a coppale dei ponti e dell’impavesata, con la stesura del ciclo di flatting.

Inoltre sono stati restaurati i due alberetti, la passerella e la scala reale ed è stata costruita la centinatura per il tendalino che copre una buona parte del ponte fly, dove è stata rifatta tutta la coperta in teak dopo averne sanato e livellato il supporto e posato un sottostante compensato marino.

Sono stati fatti, infine, anche parziali lavori di modifica degli interni tra quelli, più ampi, progettati dallo Studio dell’architetto Matteo Picchio.

CANTIERI NAVALI DI SESTRI

Nati a metà degli anni ’50 prevalentemente per la demolizione e la manutenzione di chiatte e rimorchiatori, i Cantieri Navali di Sestri hanno avviato la loro riconversione al diporto verso la fine degli anni ’80 quando ne ha preso il timone Fulvio Montaldo.

Oggi al loro interno si fondono tradizione e tecnologia: mestieri antichi come quello del maestro d’ascia convivono con un processo di progettazione e realizzazione al passo con i tempi. La struttura occupa un’area di 13 mila metri quadrati, adibita a magazzini, officine, parcheggi, uffici, capannoni e grandi spazi aperti. Dispone di circa 150 posti, ordinati attorno a due pontili galleggianti e ad una banchina, adatti a ospitare barche fino a una lunghezza di 40 metri.

Il cantiere, che è in grado di movimentare e alare imbarcazioni fino a 400 tonnellate, con pescaggio di 4,10 metri e larghezza fino a 9 metri, si trova in una posizione strategica per raggiungibilità̀ e comodità̀. con uno sbocco a mare protetto dai capricci climatici, al punto che le sue acque interne sono considerate tra le più̀ sicure di tutto il golfo di Genova.

I Cantieri Navali di Sestri possono ormai vantare una vera e propria specializzazione nella riconversione di barche da lavoro in motoryacht e nel refitting, avendo all’attivo una grande esperienza costellata di interventi importanti che in parte sono stati eseguiti insieme all’architetto Matteo Picchio che ne ha curato la progettazione e la direzione dei lavori.

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