A pesca in crociera, un classico dell'estate: le tecniche, l'attrezzatura e le prede

Non c'è niente di meglio che procurarsi in crociera una buona cena a base di pesce, da gustare in pozzetto durante una splendida serata in rada

30 June 2014 | di Redazione Daily Nautica

E’ tempo di pensare alle crociere estive in barca ma nell’organizzazione della vostra vacanza non dimenticatevi di preparare la vostra cassetta da pesca, vi sarà molto utile per procurarvi delle cene a base di pesce freschissimo.

 

Per chi parte in barca a vela, il trasferimento da una meta all’altra sarà il momento perfetto per mettere le lenze in acqua, sfruttando una comune velocità di crociera tra i 6 e i 7 nodi. Il mediterraneo in questo periodo dell’anno è popolato da una gran varietà di predatori che si avvicinano fino a poche decine di metri dalla costa.

 

Le prede

Una delle prede tipiche dell’estate è il tonnetto, versione “alletterato”, che da maggio fino a novembre popola in buon numero i nostri mari e non di rado abbocca vorace agli inganni dei pescatori. Questo pesce, cugino del più pregiato tonno rosso, può raggiungere e superare facilmente i 10 chili di peso, anche se la taglia più comune pescando con un’attrezzatura leggera è intorno ai 2 chili. Soprattutto a inizio estate nel sottocosta e nelle zone vicino ai porti si potranno catturare le lecce stella, un carangide molto combattivo e dalla carne buonissima. Altre piacevoli sorprese, da fine agosto in poi, possono essere le ricciole, che consigliamo di catturare solo in caso di taglia ragguardevole. Le lampughe da settembre in poi si trovano anche intorno ai 2 chili, mentre negli ultimi anni si segnalano sempre più spesso abboccate di grossi barracuda e aguglie imperiali.

 

La tecnica e l’attrezzatura

La traina è una tecnica relativamente facile da provare in crociera su una barca a vela. Durante i trasferimenti basterà filare una lenza a poppa, a una distanza tra i 25 e i 40 metri, mantenersi intorno ai 6 nodi, velocità comune alla gran parte delle barche da crociera, e il gioco è fatto. Il crocierista pescatore non dovrà fare altro che aspettare l’abboccata del pesce.

L’attrezzatura per praticare questo tipo di pesca, ambendo a prede di taglia media, non dovrà essere particolarmente pesante: in tutti i negozi di pesca, e anche a costi non eccessivi, sarà possibile acquistare una canna da traina intorno alle 8 libre, dotata di un mulinello capace di mettere in bobina almeno 400 metri di 0,70 in nylon. Per il terminale sarà sufficiente invece uno 0,40 di buona qualità, consigliamo il fluor carbon, per una lunghezza di almeno 10 m, da collegare alla lenza madre tramite una microgirella o con un nodo apposito (per esempio quello che si usa nel surfcasting per unire lo shock leader al filo in bobina). Se si desidera fare lavorare il nostro inganno qualche metro sotto la superficie dell’acqua possiamo aggiungere prima della girella un piombo a sgancio rapido, intorno ai 50g, operazione obbligatoria nel caso in cui si stanno usando esche leggere che tendono a saltare in superficie con la velocità della barca. In alternativa si può optare per un’attrezzatura base: un grosso sughero dove avvolgere un centinaio di metri di 0.70 a cui collegare il terminale, ma in questo caso ricordatevi di procurarvi dei buoni guanti perché anche prede di pochi chili possono risultare molto impegnative.

 

Le esche

Sul mercato possiamo trovare una grande varietà di scelte per le nostre esche: piumette, cucchiaini, polipetti in silicone, minnow, tutte esche appetibili dai predatori di branco e disponibili in varie misure e colori. Consigliamo di non fare mancare mai un polipetto rosso, colore per il quale i tonnetti, e non solo  loro, vanno pazzi. Un’altra esca killer è la piumetta con testa piombata, preferibile di colore bianco o bianco-rosso, ma anche i cucchiaini con o senza piumetta funzionano molto bene. Trucco del mestiere: se pescate usando come esca un polipetto, innescate sull’amo una piccola striscia di calamaro fresco, aumenterà le possibilità di cattura.

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