Il porto della Spezia protagonista delle giornate FAI di autunno

Più di 1.000 visitatori hanno raggiunto La Spezia durante le giornate FAI di autunno per conoscere più da vicino la storia del suo porto tra "passato, presente e futuro"

21 October 2022 | di Maria Cristina Sabatini

Anche quest’anno si sono svolte in tutta Italia le “Giornate FAI di autunno”. Tra le 350 città che hanno partecipato all’evento aprendo oltre 700 luoghi solitamente non visibili a tutti, non è mancata La Spezia, dove la locale delegazione FAI ha deciso di raccontare il porto, tra “passato, presente e futuro“.

In due giorni più di 1.000 persone, a gruppi di 30 ogni 30 minuti, hanno raggiunto Molo Pagliari, per ripercorrere grazie alla guida degli “apprendisti Cicerone”, studenti delle scuole superiori della provincia, le orme di uno degli episodi più significativi della storia recente che ha coinvolto la città e il suo porto: la partenza, nel 1946, di più di 1.000 profughi ebrei scampati ai lager nazisti alla volta della “Terra Promessa”.

La storia della città e del suo porto: La Spezia Porta di Sion 

Nel 1946 la nave Fede di Savona e il motoveliero Fenice partirono infatti da Molo Pagliari per condurre 1.014 profughi ebrei verso la Palestina, alla volta della “Terra Promessa”.  La partenza, però non fu così semplice. Alcune navi inglesi infatti, nei giorni precedenti, bloccarono l’uscita dal porto delle due imbarcazioni venendo a creare così una situazione di crisi internazionale.

I profughi a bordo delle navi dichiararono lo sciopero della fame, riuscendo ad attirare l’attenzione delle maggiori autorità inglesi, autorizzate a controllare l’afflusso in Palestina, che cedettero alle volontà dei profughi. L’8 maggio del 1946, infine, la partenza. Da allora, per la comunità ebraica, La Spezia è conosciuta come “Porta di Sion”. A ricordo dell’importante vicenda è stato edificato a Molo Pagliari, il molo della partenza, un monumento dal titolo evocativo: “Sulle ali della libertà”.

Il porto commerciale della città: tra presente e futuro

Il porto della Spezia non è solo il passato, ma anche il presente e il futuro della città. Ecco allora che la visita organizzata dalla delegazione FAI della Spezia è proseguita alla scoperta di LSCT La Spezia Container Terminal S.p.A., per permettere ai tanti curiosi di conoscere la vita di un terminal nella sua piena operatività. “È un’esperienza bellissima – ha spiegato ai microfoni di Daily Nautica l’amministratore delegato di LSCT Alfredo Scalisiavere la possibilità di far vedere alla cittadinanza l’operatività giornaliera di un porto, non capita tutti i giorni“.

Ad arricchire la visita, anche una particolare mostra del fotografo Igo Salvadori, che nella nostra video-intervista, racconta il curioso aneddoto di una delle foto più emblematiche dell’esposizione: quella del suo gatto tra i container con indosso un caschetto dell’azienda. Per scattare quell’immagine (allora si lavorava ancora su pellicola), l’attività del porto fu fermata per alcuni muniti, cosa straordinaria per un luogo dove si lavora sempre “no stop”.

Il FAI – ha sottolineato Marinella Curre Caporuscio, capo delegazione FAI La Spezia a Daily Nautica – non si occupa solo di monumenti, ma di monumentum nel senso di testimonianza e il porto della Spezia è una testimonianza dell’identità della città”.

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