
Waterfront di Genova, il Consiglio di Stato blocca la gara: “Verificate la regolarità del procedimento”
Dopo che il Tar della Liguria ha respinto il ricorso presentato da società olandese Oudendal Groep, un’ordinanza del Consiglio di Stato, interpellato dagli olandesi, ribadisce che occorre approfondire i criteri di aggiudicazione. Per tutelare l’interesse pubblico, proseguiranno però le opere di urbanizzazione a carico del Comune
Colpo di scena sul Waterfront di Levante a Genova. Dopo che il Tar della Liguria aveva respinto il ricorso presentato da società olandese Oudendal Groep, ora interviene direttamente il Consiglio di Stato.
Interpellato dalla holding olandese, il Consiglio di Stato ha di fatto chiesto agli enti competenti di approfondire i criteri di aggiudicazione dei lavori del Waterfront di Levante, così come richiesto dalla società Oudendal Groep. Per contro, però, il Consiglio di Stato ha deciso, per tutelare l’interesse pubblico, di non sospendere le attività di urbanizzazione previste a carico del Comune, con la realizzazione del nuovo canale navigabile e delle altre opere accessorie.
La vicenda giudiziaria si è spostata dalla Liguria a Roma, dove J.K. Oudendal Holding B.V., J.K Oudendal Beheer B.V. e Blue Roof Development B.V. hanno presentato un ricorso al Consiglio di Stato contro il Comune di Genova e contro Spim Spa, nei confronti di CDS Holding Spa, la società bresciana a cui sono stati affidati i lavori del Watefront di Levante, a partire dal Palasport, in cui si richiedeva una revisione della sentenza del Tribunale amministrativo regionale della Liguria e della sospensione del respingimento del ricorso.
Il Consiglio di Stato ha accolto la richiesta della holding olandese, sospendendo la sentenza di primo grado del Tar ligure e fissando una nuova udienza per il 21 gennaio 2021 per la decisione del merito. “Il provvedimento di esclusione dell’appellante (Oudendal Groep, ndr) dalla procedura indetta dal Comune di Genova non è ancora definitivo – scrive la Quinta Sezione del Consiglio di Stato nella sua ordinanza – per l’attuale pendenza del giudizio in grado di appello“.
“Le censure con le quali l’appellante – prosegue l’ordinanza – lamenta che le decisioni assunte dal Comune di Genova successivamente al ritiro dell’unico operatore ammesso a presentare offerta per l’intero compendio, devono essere approfondite nella sede di merito, con specifico riguardo alla necessità di avviare una nuova procedura (e che, per questo, occorre procedere ad attenta interpretazione delle clausole del disciplinare di gara per la realizzazione del Waterfront di Levante)“.
Tuttavia, nel tempo necessario alla definizione del giudizio nel merito, per fare in modo che non siano impedite le opere a carico del Comune, il Collegio ha deciso di concedere la misura cautelare richiesta avverso i provvedimenti impugnati in primo grado “limitatamente all’attività amministrativa prodromica alla stipulazione del contratto di compravendita immobiliare con CDS Holding spa“, in attesa che vengano prese decisioni su “ogni altra attività ed opera che il Comune abbia intrapreso sulla base della deliberazione della Giunta comunale 30 maggio 2019, n. 31 e del Consiglio comunale 18 giugno 2019“.
Questo significa che possono procedere i lavori avviati nei giorni scorsi dal Comune per la realizzazione del canale urbano, che scorrerà parallelo alla costa e si estenderà dal Palasport, nella zona fieristica, fino a Porta Siberia nell’area del Porto Antico. Il costo complessivo dell’opera è di circa 5 milioni di euro. A novembre 2019 Liguria Nautica aveva intervistato l’architetto Eldert Overzee di Oudendal Groep, che ha spiegato le motivazioni che hanno spinto la sua società a ricorrere al Tar contro il Comune di Genova.
Giuseppe Orrù
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Finalmente, a quanto pare, un’opera che non si blocca per un ricorso. Forse anche giusto, ma si verificherà dopo il processo eventuale e chi avesse torto pagherà! Un principio civile.