Coronavirus, Liguria e Lazio riaprono le banchine. Toti: “I proprietari possono tornare dalle loro barche. Ok anche alla pesca”

Liguria e Lazio sono le prime due regioni italiane a riaprire le banchine ai proprietari di barche per piccoli lavori di manutenzione o per controllare le imbarcazioni. Si può anche tornare a pescare. Consentiti i bagni in mare

27 April 2020 | di Giuseppe Orrù
Marina di Loano
Marina di Loano

Liguria e Lazio sono le prime due regioni italiane che riaprono le banchine ai diportisti. Se nei giorni scorsi alcune regioni (Liguria, Lazio, Toscana, Emilia Romagna, Marche, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Campania) avevano anticipato il decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che di fatto riapre la cantieristica nautica dal 4 maggio, emettendo ordinanze che permettevano già la consegna delle unità pronte, Liguria e Lazio si sono spinte ancora più avanti, accogliendo le istanze del popolo dei diportisti.

QUI LIGURIA

Come anticipato dal governatore Giovanni Toti a Liguria Nautica, in Regione erano al lavoro per consentire ai proprietari di barche di raggiungere le loro unità in banchina per svolgere piccoli lavori di manutenzione in autonomia, senza dover necessariamente ricorrere a prestazioni “rese da terzi” come prevedeva l’ordinanza precedente, o anche semplicemente per controllare che tutto sia a posto e che la barca non abbia subito danni.

Via libera anche alla pesca, in mare (da terra), nei laghi e nei fiumi. Inoltre è possibile raggiungere di nuovo le seconde case, a patto che siano nella stessa regione, ma senza potervi soggiornare.

Attenzione, però, perché servono alcuni accorgimenti: non è ancora consentito mollare gli ormeggi. Inoltre lo spostamento per raggiungere il luogo dove è attraccata la barca può avvenire in tutto il territorio regionale ma deve essere effettuato in solitaria e in giornata. Nessun pernottamento a bordo, quindi. Lo stesso vale per le case di villeggiatura: sono ammesse solo incursioni giornaliere per piccoli lavori di manutenzione. Tutto questo è possibile da lunedì 27 aprile, grazie all’ordinanza regionale firmata da Giovanni Toti il giorno prima, che, ricordiamo, vale soltanto per i residenti in Liguria.

Nello specifico, a chi risiede in Liguria dal 27 aprile è consentito “lo spostamento individuale – recita l’ordinanza firmata da Toti – nell’ambito del territorio regionale, all’interno del proprio comune o dei comuni dove si trovano le imbarcazioni di proprietà, per lo svolgimento delle attività di manutenzione, riparazione e sostituzione di parti necessarie per la tutela delle condizioni di sicurezza e conservazione del bene. E’ obbligatorio il rientro in giornata presso l’abitazione abituale“.

Toti ha inoltre contemplato la pesca tra le attività sportive.  L’ordinanza, infatti, dalle 6 alle 22, consente “attività motorie all’aria aperta in forma individuale o con residenti nella stessa abitazione, come la corsa, la bicicletta, le passeggiate a piedi e a cavallo, la pesca sportiva lungo fiumi e foci di fiumi e la pesca ricreativa in mare, da svolgersi esclusivamente lungo moli e banchine, nel pieno rispetto del distanziamento sociale” e “nell’ambito del Comune di residenza o abituale domicilio o del municipio di residenza per quanto riguarda il territorio del Comune di Genova”.

Per quanto riguarda le case di villeggiatura, invece, è “consentito ai residenti in Liguria di spostarsi sul territorio regionale per raggiungere le seconde case di proprietà per lo svolgimento di attività di manutenzione e riparazione ed è obbligatorio il rientro in giornata. Gli spostamenti di autovetture con più di un passeggero a bordo sono consentiti solo se provenienti dalla stessa residenza”.

QUI LAZIO

La Regione Lazio ha anticipato di qualche ora la Liguria. E’ di venerdì 25 aprile, infatti, l’ordinanza del presidente Nicola Zingaretti che permette ai proprietari di imbarcazioni di controllare le proprie unità. Il Lazio è stata quindi la prima regione a consentire ai diportisti l’accesso alle banchine per regioni tecniche, di sicurezza e di manutenzione delle unità da diporto.

“E’ consentito lo spostamento – si legge nell’ordinanza della Regione Lazio – nell’ambito del territorio regionale, all’interno del proprio Comune o nei Comuni dove sono i natanti o le unità diporto di proprietà, per lo svolgimento, per non più di una volta al giorno, delle sole attività di manutenzione, riparazione e sostituzione di parti necessarie per la tutela delle condizioni di sicurezza e conservazione del bene, da parte dell’armatore, del proprietario o del marinaio con regolare contratto di lavoro, esclusivamente nel rispetto di quanto  previsto dai decreti della Presidenza del Consiglio e di tutte le norme di sicurezza relative al contenimento del contagio da Covid-19″.

Allo stesso modo, “sono consentite nell’ambito delle attività di rimessaggio, delle marine o nei luoghi appositamente attrezzati, in considerazione delle esigenze di tutela del bene che potrebbe essere esposto a danni irreparabili in ragione di una carente attività manutentiva e di conservazione, le attività di manutenzione dei natanti e imbarcazioni da diporto, nonché le attività propedeutiche allo spostamento dal cantiere all’ormeggio.

VIA LIBERA AI BAGNI IN MARE MA SOLO SE…

Tra le risposte alle domande frequenti riportate dal sito internet del governo, si scopre che da Palazzo Chigi hanno consentito anche la possibilità di fare il bagno al mare.

E’ ammesso – spiega il governo – per coloro che abitano in luoghi montani, collinari, lacustri, fluviali o marini, e sempre che non si tratti di un soggetto per il quale è fatto divieto assoluto di mobilità in quanto sottoposto alla misura della quarantena o risultato positivo al virus, effettuare tale attività in detti luoghi (ivi compreso fare il bagno al mare/fiume/lago) purché individualmente e comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona”.

“Ciò – si legge ancora sul sito web del governo – in quanto i predetti non sono luoghi chiusi al pubblico, come invece lo sono, attualmente, i parchi e le aree verdi urbane, e altresì gli stabilimenti balneari, in cui permane il divieto di ingresso e circolazione. Resta fermo che deve trattarsi esclusivamente di attività effettuate senza che occorra allontanarsi dalla propria abitazione e senza che si renda quindi necessario l’utilizzo di mezzi di locomozione pubblici o privati, né significativi spostamenti”.

“Sono fatti salvi peraltro – precisa l’esecutivo – diversi e più stringenti divieti imposti su base locale perché giustificati da specifiche situazioni territoriali”. Il sindaco di Genova Marco Bucci, ad esempio, ha dichiarato che nel capoluogo ligure resteranno chiusi, per il momento, Corso Italia, il Porto Antico e la passeggiata di Nervi. A Genova rimane inoltre interdetto l’accesso alle spiagge. Tutto questo in attesa di vedere cosa succederà nei prossimi giorni.

 

Giuseppe Orrù

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