Quale Paese detiene il record di isole?

Qual è la nazione al mondo che ha il maggior numero di isole? Ecco la speciale classifica stilata dalla società tedesca Statistica e dal Centro Nazionale Francese per la Ricerca Scientifica

22 March 2022 | di Paolo Ponga

Chi ama il mare adora le isole, è ovvio. Forse questo amore è dentro le nostre cellule, nel Dna di uomini cresciuti nel Mediterraneo, eredi degli antichi navigatori. Fenici, greci, romani solcavano le acque del nostro mare caldo e spesso vivevano e prosperavano lungo le sue coste o nelle innumerevoli isole che hanno fatto da culla alla nostra civiltà.

Ancora oggi, quando viene usata la magica parola “isola”, il pensiero non può che andare al caldo dell’estate, alla Grecia, alla Sardegna. Non può che farci sognare il frinire di grilli, le grigliate di pesce, le serate d’amore. Il sogno è sempre collegato alle isole, come riporta anche il collega e collaboratore di Daily Nautica, Riccardo Bottazzo, nel suo bel libro “Le isole dei sogni impossibili“, pubblicato da Il Frangente.

Ma vi siete mai posti questa semplice domanda: qual è la nazione al mondo che ha il maggior numero di isole? Se me lo aveste chiesto qualche giorno fa avrei risposto l’Indonesia, senza alcun dubbio. E avrei sbagliato clamorosamente, visto che il famoso arcipelago è solo al quinto posto. Oppure avrei pensato alla Thailandia, che possiede circa 1.400 isole, una più bella dell’altra. Un vero paradiso per le vacanze sopra e sotto la superficie: spiagge, mare, sorrisi, ottimo cibo e immersioni strepitose, sia nel golfo del Siam che nel mare delle Andamane.

Chi è, dunque, in testa a questa classifica? Se non lo avete già letto non indovinerete mai ma il risultato è stato certificato da Statista, una società tedesca che fornisce statistiche, con uno studio pubblicato qualche anno fa dalla rivista Geografiska Annaler e da recenti studi fatti dal Centro Nazionale Francese per la Ricerca Scientifica (CNRS), che ne ha individuato le cause geologiche. Vediamo, quindi, una breve classifica delle nazioni con il maggior numero di isole.

Al decimo posto si trova la Grecia, che ne possiede circa 6.000: che dire, il sogno delle vacanze estive di molti di noi, attratti dai meravigliosi colori pastello del mare e della sua terra. Al nono? Il Regno Unito, che compresi i territori d’oltremare supera le 6.000 unità, tra cui vi sono le famose e selvagge Orcadi nel Mare del Nord. Ci spostiamo poi dall’altra parte del mondo con Giappone, Filippine e Australia. Quindi (eccola) l’Indonesia con 17.500 isole, soprattutto di origine vulcanica, una più bella dell’altra, ricche di flora, fauna e cultura, e con un mare senza eguali.

Veniamo ora al podio della nostra classifica, perché al terzo posto c’è un ex aequo tra la Norvegia e il Canada: la prima con le isole dei suoi fiordi, il secondo con circa 50 mila isole presenti sia in acque dolci sia nel gelido mare che porta verso l’Artico. Affascinanti ma freddine! Al secondo posto si trova, invece, la Finlandia. La nazione nordica possiede circa 179 mila isole, di cui meno di 500 abitate in maniera permanente. Infine, la nazione vincitrice di questa classifica è la Svezia, con ben 221.800 isole. In realtà, nella maggior parte dei casi si parla di isolotti molto molto piccoli: d’altronde, anche Stoccolma è stata fondata su un arcipelago di 14 isole collegate da ponti.

Ma da cosa deriva questo enorme numero di isole nelle nazioni del Nord? Per comprendere il meccanismo della loro formazione ci viene in aiuto Karin Sigloch del CNRS. “È dovuto al fatto – spiega – che hanno un passato recente particolare, geologicamente parlando”. In pratica, negli ultimi 2,6 milioni di anni si sono alternati periodi glaciali e interglaciali in maniera costante: prima ogni 41 mila anni circa, poi, negli ultimi 800 mila anni, ogni 100 mila.

Durante i periodi più freddi le calotte glaciali, alte anche più di un chilometro, tendevano a spingere verso il basso con il loro peso la roccia, fenomeno contrastato dalla presenza di un mantello molto caldo che la spingeva verso l’alto. Questo fenomeno, combinato al raschiare della roccia in movimento, ha provocato la formazione di pezzi di roccia che sporgono ovunque, come ha dichiarato la ricercatrice.

Inoltre, durante l’ultimo massimo glaciale avvenuto alla fine del Pleistocene, il livello del mare era più basso di circa 120 metri rispetto ad oggi e con lo scioglimento dei ghiacciai la roccia è finita sotto la superficie del mare, che ne ha lasciato emergere solo una minima parte: le isole. Per gli esperti ci sarebbe poi da discutere sulla loro definizione scientifica, che andrebbe legata alle placche tettoniche o alla presenza umana stabile, fattori che le distinguerebbero dai semplici scogli. Noi, invece, che semplicemente amiamo il mare e navigarci, possiamo accontentarci di sognarle e non smettere mai di aver voglia di visitarne il maggior numero possibile, ovunque esse si trovino.

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1 commento

  1. Corrado says:

    Nessuna citazione sulla vicina Croazia che tra isole, isolotti e scogli ne conta ben 1.244

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